Sarebbero finiti online i codici sorgente, compreso quello di Cyberpunk 2077, rubati con un attacco hacker ai server di CD Projekt Red.
Lo studio di sviluppo polacco aveva dichiarato a febbraio scorso di essere stato vittima di un attacco da parte di un gruppo hacker ma non aveva mai chiarito apertamente quali dati fossero stati rubati.
Gli hacker avevano, sempre stando alle dichiarazioni di CD Projekt Red, richiesto un riscatto per non diffondere online i codici. Codici che a quanto pare sono poi finiti in un’asta dove si erano raggiunte cifre esorbitanti. L’asta era stata poi sospesa da chi lo aveva organizzata per una offerta migliore che era stata ricevuta.
Da resetera è arrivata adesso la notizia che questi codici sorgente sarebbero in vendita a $10.
Ora che è arrivata la notizia che i codici sorgente frutto dell’attacco hacker ai danni di CD Projekt Red sembrerebbero destinati a chiunque voglia pagare $10 per ricevere la password per sbloccarli, la domanda che un po’ tutti ci poniamo è: ma che cosa ce ne potremmo fare di un codice sorgente? In realtà, il primo pensiero è che si possono mandare in giro versioni piratate del gioco. Ma non è così. Se infatti insieme al codice sorgente fossero stati hackerati e rubati tutti gli asset del gioco allora si sarebbe potuta creare una versione pirata completa del gioco.
In questo caso però mancherebbe tutta la struttura visiva. Immaginiamo allora che questo codice sorgente finisca in mano a qualche fan sfegatato dei prodotti firmati CDPR. In questo caso, il fan potrebbe esaminare il codice sorgente del gioco, che magari possiede anche, e trovare soluzione ai bug che continuano ad emergere nonostante le patch. Si tratterebbe quindi di un utilizzo “positivo”.
Se però invece il codice sorgente finisse in mano ad altri hacker, magari di quelli specializzati proprio nella creazione di malware, il codice sorgente potrebbe trasformarsi in una sorta di incubatrice per sviluppare software maligno travestendolo da innocua mod.
Si tratta, quindi , di una situazione spinosa, ammesso e non concesso che i codici sorgente di cui si parla su resetera siano veri. CD Projekt Red ha sempre dichiarato di non voler pagare e di essersi rivolto alle autorità per poter trovare i colpevoli. Decisamente per il team di sviluppo polacco non è un bel periodo e il problema dei codici sorgente si aggiunge alle questioni finanziarie legate al fatto che Sony si ostina a non voler riammettere Cyberpunk 2077 nel suo Store online dopo la brutta figura fatta al momento del lancio.
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