Digitale Terrestre, notizie terribili per gli italiani: caos per lo switch-off

Se pensavate che tutti i problemi di ricezione fossero passati e definitivamente alle spalle c’è una brutta notizia che riguarda proprio il digitale terrestre.

C’è da dire che un po’ abbiamo perso il conto da quando è stata la prima volta che si è cominciato a parlare del famoso switch off delle frequenze anche nel nostro paese. Quell’importante passaggio a una nuova tecnologia di trasmissione che dovrebbe garantire tutta una serie di vantaggi.

mano televisore
Digitale Terrestre, notizie terribili per gli italiani: caos per lo switch-off – videogiochi.com

Da una parte un minor consumo energetico e dall’altra una migliore ricezione del segnale con in più spazio libero per lo sviluppo del 5G. Ma tutto questo deve essere portato avanti da tutte le emittenti televisive, sia da quelle nazionali sia da quelle locali.

Eppure, e il limite è evidente ed è riemerso di recente, proprio il passaggio verso il formato DVB-T2 si sta rivelando molto più complicato del previsto. E a farne le spese, come già succedeva nel famoso periodo in cui a rate, regione per regione, assistevamo alla rivoluzione tecnologica, sono le piccole emittenti locali.

Perché il DVB-T2 non funziona con le emittenti locali?

Come accennato prima, il passaggio alla nuova tecnologia di trasmissione si è reso in effetti in parte necessario proprio perché ora tutto si sta spostando verso il 5G. Per le telecomunicazioni si tratta di un passo avanti importante ma da subito era emerso un limite dovuto alla evidente sovrapposizione delle frequenze utilizzate dalle emittenti televisive e dalla telefonia mobile.

uomo tv non funziona
Perché il DVB-T2 non funziona con le emittenti locali? – videogiochi.com

Per permettere lo sviluppo del 5G, e allo stesso tempo migliorare anche la qualità delle trasmissioni ricevute in chiaro dagli utenti di tutta Europa, si è quindi avviata una transizione tecnologica verso il DVB-T2 HEVC. Ma questa transizione, e a dichiararlo è la stessa associazione che raccoglie le TV locali, funziona e ha funzionato bene solo per i grandi colossi che hanno margine per lavorare e migliorare le trasmissioni anche senza dover necessariamente passare al nuovo formato.

Nelle parole dell’avvocato Marco Rossignoli di Aeranti-Corallo siamo di fronte a una situazione in cui ci sono in pratica due Italia. Da una parte le emittenti televisive nazionali che, mentre si aspetta il passaggio effettivo e totale al DVB-T2, comunque possono garantire trasmissioni di qualità e con una portata realmente nazionale e dall’altra ci sono invece le televisioni locali che mentre aspettano di poter sfruttare la nuova tecnologia sono costrette a trasmissioni di qualità di gran lunga inferiore.

Perché in realtà il passaggio nazionale al nuovo formato non è ancora avvenuto nella sua interezza e questo frena gli investimenti, prosegue ancora Rossignoli. Al momento, e nonostante tutto il tempo che è passato dai primi annunci, sono infatti ancora pochissimi i canali nazionali che possono trasmettere con il nuovo formato. Nel frattempo il digitale terrestre cambia ancora.

L’appello di Rossignoli è quello affinché il Ministero delle Imprese e del Made in Italy finalmente prenda in mano la situazione con un cronoprogramma che diventi vincolante per tutti gli attori coinvolti e che ci permetta così di avere finalmente lo switch off di cui si parla.

Gestione cookie