Essere un giocatore professionista comporta ovviamente delle responsabilità e questo ex Pro Player di DOTA 2 lo ha scoperto nel modo più diretto possibile: è stato licenziato dal suo team
In realtà la brutta storia saltata fuori durante un torneo di questo MOBA free-to-play in mano a Valve ha avuto anche altre conseguenze che vale la pena indagare. Ma quella più di spicco è proprio il fatto che questo giocatore è stato licenziato immediatamente a seguito di quello che aveva fatto durante una pausa di gara.
Il licenziamento è stata una reazione a catena dovuto a un provvedimento disciplinare che gli organizzatori hanno preso nei confronti di tutta la squadra che ha, ovviamente, preso le distanze rapidamente commentando comunque che si tratta di una reazione eccessiva da parte di Valve e che coinvolge tutta una squadra per le azioni di un singolo giocatore.
Tutto è cominciato durante il torneo delle finali regionali del circuito DOTA Pro cui partecipava la squadra Virtus.pro. Uno dei membri di questo team di DOTA 2 era, occorre a questo punto utilizzare il passato, Ivan “Pure” Moskalenko. Giocatore russo che, durante una delle pause tra un incontro e l’altro mentre il suo team si stava scontrando contro Mind Games, sulla minimappa ha cominciato a fare dei segni, segni che si sono configurati come una Z.
Gli altri membri della squadra nel momento in cui si sono resi conto di quello che si stava configurando sulla minimappa hanno provato immediatamente a coprire con altri segni casuali la Z ma ormai la frittata era fatta. Anche perché proprio due dei giocatori di Mind Games, altro team russo, sono in realtà ucraini. In più, si è trattato di un episodio che è andato in onda praticamente in mondovisione dato che il match andava live in streaming. Una brutta figura che in realtà tanti hanno interpretato come qualcosa di peggio. I primi a reagire sono stati proprio gli organizzatori del torneo che hanno espulso in blocco la squadra che a sua volta quindi ha deciso di terminare immediatamente il contratto con il giocatore.
Vista infatti la situazione internazionale con i russi che hanno invaso e continuano a devastare l’Ucraina e hanno trasformato la Z nella loro personale svastica, disegnare quella lettera così dal nulla su una minimappa consapevole che nel team avversario c’erano degli ucraini è stato un gesto che non poteva non essere sanzionato. Il giocatore si è poi anche scusato pubblicamente e il breve video è stato diffuso dall’account del suo ex team su Twitter.
Anche solo con i mezzi limitati che abbiamo a disposizione attraverso Google traduttore è facile capire che sotto il messaggio la discussione ha polarizzato le reazioni tra chi continua a negare l’attacco e chi, senza usare giri di parole, plaude alla decisione di eliminare questo giocatore offensivo paragonandolo a un quadrupede domestico.
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