Quella di Cyberpunk 2077 è una storia davvero strana e complessa, che all’inizio sembrava condurre al GOTY.
Quando, dopo anni da un annuncio incredibilmente neutrale, nel 2018 l’amatissima casa di sviluppo polacca CD Projekt Red mostrò all’E3 il nuovo progetto su cui stava lavorando, a tutti venne la pelle d’oca. Cyberpunk 2077 sembrava essere quella distopia punk che tutti gli amanti del genere sognavano. L’atmosfera alla Blade Runner pareva essere perfettamente incapsulata in una Night City che allora si presentava come un incubo, uno sprawl in cui girare l’angolo sbagliato ti sarebbe costata la vita.
E poi a lavorarci erano gli sviluppatori che ci avevano dato The Witcher 3, uno dei migliori action-RPG mai usciti, con una scrittura di primo livello, scelte pesanti e un’attenzione al dettaglio di primo livello. Insomma, sembrava il sogno di tantissimi videogiocatori, che ad ogni minimo annuncio si riaccendevano e preordinavano in massa il titolo. E in tanti, certamente facendo un volo pindarico ma anche alla luce di quanto veniva mostrato, hanno subito sentenziato: “Cyberpunk 2077 vincerà il GOTY quando uscirà!”.
Ed eccoci tanti e fastidiosi rinvii dopo, con un lancio e una vita tutt’altro che rosa e fiori. Cyberpunk 2077 ha deluso la maggioranza dei videogiocatori, soprattutto coloro che, rassicurati da CDPR sul fatto che il gioco potesse girare “sorprendentemente bene” su PS4 e Xbox One, hanno di fatto dovuto abbandonare ogni idea di giocarlo. Gli utenti con Xbox Series X|S e PS5 poi stanno semplicemente giocando un titolo in retrocompatibilità, con la versione next-gen rimandata al 2022, chissà quando. E questa è solo la punta dell’iceberg di un lancio pieno di bug, glitch, problemi tecnici, salvataggi corrotti, promesse non mantenute, video di scuse ufficiali e crollo delle azioni di CDPR.
Da pochi giorni i The Game Awards si sono espressi. Naturalmente non solo non ha vinto il GOTY, ma Cyberpunk 2077 non era neanche tra i candidati al titolo, che è andato, come ci aspettavamo, ad un fantastico e perfettamente funzionante e giocabile It Takes Two. Come non bastasse, l’ultima fatica di CDPR, aveva ricevuto appena due candidature. Da una parte il premio come miglior colonna sonora, che è andato a NieR Replicant ver.1.22474487139; e il premio per il miglior gioco di ruolo, che è andato a Tales of Arise. Mentre si può discutere sulla colonna sonora, che a noi è piaciuta veramenta tanto, non si può che dover ammettere che Cyberpunk 2077 fallisce anche nel suo obiettivo principale, ovvero essere un gioco di ruolo.
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