Drago d’Oro 2016: cronaca della giornata

Driiiin
Groan… che ore sono? Mezzogiorno? Spegniti schifosissima cosa, non vedi che è ancora piena notte?
Driiiin
Ah ma allora lo fai apposta! Che c’è, cosa vuoi?

12:38 9 marzo 2016, questo è ciò che lampeggiava sullo schermo di quella piccola radiosveglia, quasi più vecchia di lui, appoggiata sul comodino. 9 marzo… il cervello di Marco iniziò a connettere, lentamente riprendendosi da quel torpore che solo una buona dormita poteva provocargli. 9 marzo… IL DRAGO D’ORO!

12 e 39, e io ero ancora coricato nel mio letto, con un FrecciaRossa da prendere per raggiungere uno degli eventi italiani più importanti dell’anno. Dovevo muovermi.
Dopo un viaggio proceduto senza intoppi, mi sono trovato sul luogo della manifestazione, cioè il Tempio di Adriano, una location forse fin troppo antica per un settore così giovane, ma sicuramente abbastanza solenne e monumentale da rappresentarlo appieno.
Pur giungendo sul luogo con molti timori, questi sono stati presto accantonati dall’ingresso sul palco dei due presentatori, Francesco Facchinetti e Tess Masazza. Conoscevo molto bene lo stile di conduzione dei due, tanto fresco da potersi avvicinare al mondo di ”noi giovani” ma allo stesso tempo abbastanza serio per poter rappresentare appieno il settore, senza mai dare l’impressione d’aver a che fare solo con dei “giochini”.
Con il procedere della serata e ambientandomi un po’ mi sono reso conto di essere circondato da leggende. Giornalisti di importanza mondiale, sviluppatori storici, manager di importantissime aziende di settore e non, c’erano tutti.
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Tra la consegna di un premio e l’altro, dei filmati veramente ben realizzati (e ci credo, guarda i nomi di chi li ha prodotti) hanno fatto da introduzione alla categoria successiva, oppure hanno approfondito dettagli di una passione che accomuna tutti i presenti in sala, dalla storia degli E-Sports fino ad arrivare ai nuovi titoli in uscita per quest’anno, senza trascurare argomenti più specifici, come la realtà virtuale e i vari utilizzi che questa tecnologia potrebbe avere nel prossimo futuro. Non sono mancati anche gli interventi video di personalità di grandissimo rilievo che, pur non potendo presenziare fisicamente, hanno voluto lasciare l’impronta del proprio passaggio. Mi ha colpito soprattutto quel segno di ruote, inconfondibile, che solo Valentino “The Doctor” poteva lasciare. Gli sponsor della manifestazione sono stati anch’essi una sorpresa, almeno in parte. Insomma, a Unieuro dopo la Milano Games Week dell’anno scorso mi ero abituato, ma Ford? E soprattutto, Radio Deejay? Insomma, anche Albertino si è scomodato per questa serata! Che il motore del Bel Paese stia effettivamente iniziando a ingranare grazie agli investimenti monetari di società come queste?
Non potete capire la gioia che ho provato accorgendomi che forse quello che per anni era stato considerato solo come un ”passatempo per nerd” stia finalmente spiccando il volo, che uno dei motivi per il quale decisi di iniziare a scrivere aveva fatto un altro passo avanti verso l’uscita da un tunnel che non appariva più così oscuro come lo era stato per anni.
Anche l’intervista fatta ai ragazzi di CD Projekt Red, accorsi all’evento per ritirare personalmente i tre premi ricevuti (Miglior videogioco di ruolo, Premio speciale del pubblico, Gioco dell’anno) è stato di grande interesse e spessore e mi ha consentito di riflettere. Se una persona di tale importanza poteva affermare con cotanta sicurezza che il nostro è uno dei Paesi più propensi allo sviluppo del mondo videoludico, chi sono mai io per contraddirlo?
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Una delle rivelazioni di quest’anno è stata senza ombra di dubbio Her Story che, a pari merito con il re indiscusso della serata The Witcher 3: Wild Hunt, è riuscito ad accaparrarsi la bellezza di tre premi (Miglior App, Miglior videogioco Indie, Videogioco più innovativo). Tra i grandi sconfitti invece vale sicuramente la pena di ricordare Fallout 4, Star Wars Battlefront, ma soprattutto Metal Gear Solid V: The Phantom Pain che, pur se considerati come punti fermi nella produzione dell’anno ormai passato, se ne sono tormati a casa a mani vuote.
Anche per gli assassini di Syndicate il risultato è stato analogo. Dopo anni in vetta, con campagne pubblicitarie colossali (chi si ricorda gli enormi stand al Lucca Comics?), che l’affilata lama della morte sia calata su questa saga ormai storica? Requiescat in pace Ezio.
La sorte peggiore comunque è toccata sicuramente alla bella Lara Croft. Pur infatti arrivando per ben tre volte alle nomination e con due diversi prodotti (Lara Croft GO e Rise of the Tomb Raider), nessuna statuetta è stata assegnata all’archeologa più famosa dell’universo videoludico. Non crucciarti Lara, avrai sicuramente altri artefatti di valore da recuperare!
Dopo circa tre ore di premiazioni (cavoli ma quanti erano questi premi? 22? ah, si, 22.) i conduttori hanno lasciato il posto a un argomento a me molto più famigliare, il cibo!
È bastata un’occhiata ai dolci (e alle bottiglie di spumante poco distanti) per farmi passare i pochi timori rimasti. Tuttavia, conscio che forse non era il caso di perdere i sensi in quell’ambiente e davanti a simili personalità, ho deciso di uscire, allontanandomi nel buio della notte capitolina in cerca di qualcosa di fresco da trangugiare nell’attesa che l’adrenalina smettesse di pomparmi in corpo.

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