DriveClub – la recensione

Ci sta volendo più tempo del previsto, ma finalmente la next-gen (o current-gen, se preferite) sta iniziando a mostrarci le sue carte. In particolare, quest’autunno sta rappresentando un periodo davvero importante per le console di nuova generazione, con Xbox One che si è arricchita di un nuovo racing-game, attraverso il recente arrivo dell’ottimo Forza Horizon 2, e PlayStation 4 che si prepara a fare altrettanto tramite la venuta del tanto atteso DriveClub. Prevista inizialmente per accompagnare PS4 al lancio, la nuova IP di Evolution Studios ha conosciuto uno sviluppo particolarmente travagliato, suscitando di conseguenza non poche preoccupazioni presso il pubblico e la critica specializzata. Nel corso dei mesi che l’hanno separata dall’uscita, però, questa esclusiva ha recuperato rapidamente terreno, dimostrandosi di presentazione in presentazione sempre più convincente. Adesso è finalmente arrivato il fatidico momento della recensione: questa lunga attesa sarà valsa la pena?
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Essere membro di un club significa infatti far parte di una vera e propria e squadra, dove ogni giocatore gareggia per il bene dell’altro.

Le intenzioni del team di Evolution sono state manifeste sin dall’annuncio del gioco: DriveClub è ben diverso da Motorstorm, l’altra IP “figlia” del medesimo developer, presentandosi come un titolo fortemente incentrato sulle interazioni sociali e caratterizzato da un’impronta più realistica e meno spericolata rispetto all’altra proprietà intellettuale della software house. Ciò significa che i giocatori potranno percorrere strade ambientate in luoghi realmente esistenti e che il modello di guida si contraddistingue per un’impostazione arcade e facilmente accessibile, ma non per questo totalmente privo di realismo.

Se per esempio durante una determinata sezione raggiungiamo la velocità di 150 Km/h, mentre un nostro amico ne ha fatti solo 130, vedremo immediatamente il nostro punteggio scalzare quello del giocatore appena sconfitto.

Fatto l’ingresso nel menu principale, ci si ritroverà di fronte a un’interfaccia che per design ricorda vagamente quella presente in Gran Turismo 5; all’interno di questa, troviamo anzitutto quelle che sono le varie modalità di gioco alla base dell’esperienza. Vediamo quindi le varie modalità single player, con quella principale (“Tour”) dove bisognerà vincere tutte le competizioni per guadagnare le 255 stelle necessarie al suo completamento. Man mano che il numero di stelle in nostro possesso aumenterà, sbloccheremo nuovi tracciati e potremo conseguentemente accedere a nuove sfide. A fianco della modalità principale ci sono poi le classiche Gara, Sfida a tempo e Derapata, dove poter per l’appunto gareggiare contro l’IA avversaria, provare a migliorare i propri tempi e cercare infine di guadagnare più punti derapata possibile, avendo la facoltà di selezionare liberamente uno dei 55 tracciati del gioco. Quest’ultimi permettono di gareggiare in cinque tipi di località diverse, ossia Canada, Cile, India, Norvegia e Scozia, garantendo una buona varietà di ambientazioni che ben si prestano a mettere in mostra le potenzialità del motore grafico e offrendo inoltre piste abbastanza varie nel loro design. Prima di ogni gara passeremo inoltre attraverso un menu dove decidere le condizioni meteorologiche degli scenari, potendo persino selezionare l’ora esatta in cui gareggiare: ciò significa che potremo disputare le gare in qualsiasi istante della giornata, guadagnando di volta in volta l’opportunità di ammirare splendidi panorami ricolmi di un’effettistica particolarmente avanzata.
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Ma DriveClub non è tutti qui. DriveClub è social e, proprio per questo, nella modalità Sfida potremo invitare i nostri amici a provare a battere i record da noi registrati nei vari tracciati, come per esempio la velocità massima raggiunta, il tempo per completare una gara, il modo con cui abbiamo affrontato una derapata e altro ancora. In poche parole, se per esempio durante una determinata sezione raggiungiamo la velocità di 150 Km/h, mentre un nostro amico ne ha fatti solo 130, vedremo immediatamente il nostro punteggio scalzare quello del giocatore appena sconfitto. Il cuore del gioco è inoltre costituito dalla possibilità di creare il proprio Club, di cui potremo creare il logo attraverso una selezione di immagini predefinite. Ogni club può essere composto da un massimo di 6 persone, assieme a cui potremo competere contro i club concorrenti lanciandogli sfide e dando vita a partite online di 12 giocatori (o forse sarebbe meglio dire 6vs6). Essere membro di un club significa infatti far parte di una vera e propria e squadra, dove ogni giocatore gareggia per il bene dell’altro e dove vincere significa anche poter condividere la gioia di aver sbloccato qualche ricompensa esclusiva, come auto o tracciati. E, in alcune tipologie di evento, ottenere la vittoria non significa necessariamente tagliare per primi il traguardo, quanto piuttosto affrontare il tracciato nel migliore dei modi per guadagnare più punti possibile.
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I controlli rispondono ai vari input senza alcun tentennamento, lavorando in modo estremamente comodo e fluido.

Non manca comunque la possibilità di affrontare le classiche partite “tutti contro tutti”, anche se purtroppo al momento il titolo è sprovvisto dell’opzione che consente di creare lobby private, di cui si sente molto la mancanza. Comunque, nel momento in cui si gioca online, Driveclub è permeato da un forte spirito di competizione, che porta inevitabilmente i giocatori a dover imparare a memoria i circuiti al fine di saperli “interpretare” al meglio. Un’impresa che si rivelerà tutt’altro che impossibile, dal momento che, come accennato poco sopra, il titolo poggia su un modello di guida decisamente alla portata di chiunque, cosa che lo fa sbilanciare non poco verso un’esperienza di stampo arcade. Attenzione però, perché con questo non vogliamo dire che le fasi di guida sono costituite da momenti profondamente irrealistici: affrontate una curva in modo sbagliato e vi ritroverete immediatamente a fare un bel testacoda!

La fase di personalizzazione delle vetture, racchiusa nella modalità Garage, non si presenta dotata di particolare profondità.

Se dovessimo fare un paragone, potremmo dire che il gameplay è una via di mezzo tra quello di Need for Speed e quello di Gran Turismo: è permissivo, ma non troppo, e appena si cerca di guidare troppo fuori dalle righe il giocatore si ritroverà a fare i conti con le conseguenze delle sue azioni. Infatti, oltre che rischiare di perdere il controllo della strada, se l’utente commetterà errori o scorrettezze verrà punito attraverso un sistema di penalità che sottrarrà punti dal risultato finale della sfida. In sostanza, pilotare le auto in Driveclub è davvero entusiasmante. I controlli rispondono ai vari input senza alcun tentennamento, lavorando in modo estremamente comodo e fluido (è incredibile quanto il gioco si adatti bene al DualShock 4), mentre l’IA delle auto avversarie appare agguerrita e combattiva, rendendo le gare quasi “vive”. Oltretutto il livello di sfida può essere innalzato drasticamente aumentando la difficoltà dell’intelligenza della CPU al massimo (i livelli in totale sono 4), cosa che renderà la vittoria una meta difficilmente raggiungibile.
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Tuttavia ci sono anche alcuni aspetti in cui il gioco non riesce a distinguersi proprio brillantemente. La fase di personalizzazione delle vetture, racchiusa nella modalità Garage, non si presenta dotata di particolare profondità, consentendoci unicamente di customizzare i colori dei nostri bolidi, che rimarranno quindi fedeli alle performance delle controparti reali. Eppure non mi sentirei di bollare questa mancanza come un vero e proprio difetto, quanto più come una voluta scelta stilistica operata dal team di sviluppo.

Oltre che rischiare di perdere il controllo della strada, se l’utente commetterà errori o scorrettezze verrà punito attraverso un sistema di penalità.

Sempre a proposito di auto, il numero di veicoli presenti all’interno del gioco è semplicemente discreto. In DriveClub troviamo un totale di 50 automobili tutte di provenienza europea, suddivise in cinque categorie a seconda delle loro prestazioni.
Chiudiamo infine spendendo due parole a proposito del comparto tecnico, vero e proprio fiore all’occhiello della produzione. Video e screenshot non riescono assolutamente a rendere giustizia alla bellezza del gioco in movimento sul proprio televisore. DriveClub spremerà a fondo i circuiti delle vostre PlayStation 4, lasciandovi basiti per via dell’elevata mole poligonale che riesce a muovere e incantandovi grazie alla rara bellezza dei suoi paesaggi. Assistere al passaggio dal tramonto al crepuscolo attraverso il ciclo giorno-notte dinamico è uno spettacolo unico, e in qualunque istante della giornata il sistema di illuminazione dinamico sarà in grado di farvi pronunciare la parola “wow” davanti allo schermo. E se il fatto che il gioco giri a 30 fps vi può preoccupare, vi diciamo solo che la sensazione di velocità che è in grado di restituire è veramente fuori dal comune, tanto da far sembrare incredibile che il gioco non si stia muovendo a 60 fotogrammi al secondo.
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Se il fatto che il gioco giri a 30 fps vi può preoccupare, vi diciamo solo che la sensazione di velocità che è in grado di restituire è veramente fuori dal comune.

Anche il sonoro si attesta su un livello di qualità altissimo. Le musiche sono davvero coinvolgenti e piacevoli da ascoltare, mentre il rumore dei motori è stato ricreato in maniera eccezionale (pensate soltanto che l’audio di ogni singola macchina è stato registrato attraverso l’ausilio di ben 16 microfoni).
Arrivando al punto, dobbiamo ammettere che c’erano parecchi dubbi riguardo a DriveClub. Anzitutto, il timore che uno sviluppo così sofferto potesse farci arrivare tra le mani un gioco con “le ossa a pezzi” e, in seguito, quello che il titolo potesse rivelarsi come la classica produzione “tutta grafica e poca sostanza”. Fortunatamente ci è bastato avviare la prima partita perché queste paure si potessero dissolvere nel nulla, venendo rimpiazzate da convinzioni sempre più solide e incoraggianti. Evolution Studios ha creato un gioco di corse di tutto rispetto, mettendo a punto una formula che riesce ad affascinare e intrattenere tanto il veterano dei motori, quanto il meno esperto delle quattro ruote, senza comunque rinunciare ad indossare la sua veste di racing-game “serio”. Un titolo in cui il gameplay ha lo stesso peso della grafica e che può di fatto rappresentare un must have anche per coloro che non amano particolarmente il genere. E non è cosa da poco.

AGGIORNAMENTO:
Un gioco promosso come “esperienza social” che a distanza di giorni dal lancio non permetta ai giocatori un’esperienza online soddisfacente deve per forza essere rivalutato, a prescindere dai meriti di natura tecnica o artistica. Questo spiega perché il voto originale di questa recensione sia stato abbassato di un paio di punti…

 

 

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