In occasione di questo E3 2015 abbiamo avuto modo di assistere a diverse conferenze decisamente interessanti e ricche di annunci; il 2015 e il 2016 saranno anni pieni di novità e ce ne sarà veramente per tutti i gusti! Sicuramente la conferenza Bethesda ci ha lasciati a bocca aperta, non solo perché si è svolta al Dolby Theatre di Hollywood che è una location molto suggestiva, ma anche perché sono stati mostrati un fantastico e violentissimo Doom e l’attesissimo Fallout 4, correlato da una companion app pronta a trasformare i nostri smartphone in perfetti Pip-Boy e da un gioco creato ad hoc per i dispositivi mobile.
Nonostante sia stata molto coinvolgente, la conferenza non può essere abbastanza per noi fan assetati di informazioni, così Bethesda ha deciso di organizzare alcune sessioni di approfondimento nello stand della fiera, in compagnia degli sviluppatori del gioco. Oggi abbiamo avuto modo di iniziare la giornata con una bella chiacchierata su Doom, titolo che sicuramente non passa inosservato ed è atteso con ansia dai fan del franchise id Software.
Il nuovo Doom, quarto discendente della sua stirpe, promette di soddisfare la voglia dei fan di vivere un gioco che ricordi i primi due titoli, pur avendo una natura assolutamente moderna. Questo nuovo capitolo è sicuramente molto diverso dal Doom 3 (risalente all’ormai lontano 2004) che, nonostante sia stato accolto a braccia aperte dai giocatori, presentava diverse limitazioni – vi è mai successo, ad esempio, che una granata rimbalzasse indietro dopo essere stata lanciata? Ma oggi siamo nel 2015 e le risorse a disposizione degli sviluppatori sono sicuramente cambiate: il nuovo Doom presenta una grafica che sembra davvero soddisfacente e soprattutto una giocabilità che ha tutta l’aria di essere curata nel dettaglio. Così sostengono infatti gli sviluppatori, che oggi hanno parlato di quanto sia stato importante ricordare sempre di stare mettendo le mani su un franchise considerato da molti appassionati quasi sacro.
Gli sviluppatori presenti – Marty Stratton (Executive Producer), Hugo Martin (Art Director), Garrett Young (General Manager) e Robert Duffy (Chief Technology Officer) – hanno raccontato di quanto sia stato emozionante vedere la prima volta la reazione del pubblico, anche perché il primo DOOM è considerato da molti il capostipite del genere sparatutto e non è facile accontentare gli appassionati più esigenti. Gli sviluppatori hanno fissato come obiettivo quello di mantenere lo spirito originale del gioco pur rivisitandolo in chiave moderna per quanto riguarda le meccaniche e la giocabilità, cercando di riproporre le sensazioni suscitate dai primi due titoli della saga. Gli stessi sviluppatori si sono dichiarati dei fan dei primi due capitoli – aggiungendo successivamente di essere fan anche del terzo – e di volere che il gioco sia ben rappresentato.
Dopo questa prima parentesi “personale” e di flashback sui titoli originali, gli sviluppatori hanno iniziato a parlare delle meccaniche di gioco: nel nuovo Doom l’azione è molto frenetica ed è necessario muoversi in continuazione, i nemici infatti coprono tutti gli spazi e sono anche in grado di volare. Una volta uccisi i nemici droppano oggetti che possono essere raccolti e utilizzati, in un sistema equilibrato che prevede una alimentazione costante del gameplay, spinto in avanti un po’ come avveniva nei giochi originali che, come sicuramente ricordate, nonostante una certa libertà di movimento all’interno delle mappe portavano il personaggio a seguire un percorso prestabilito.
Con l’aumentare della difficoltà il gioco diventa sempre più frenetico ed è molto importante cercare di sfruttare tutto lo spazio disponibile; i nemici non si trovano solo nella zona frontale del personaggio ma possono arrivare anche dai lati o alle spalle a seconda della mappa, con un effetto particolarmente realistico e in grado di stimolare costantemente l’adrenalina. Il gioco è caratterizzato, come sicuramente avrete visto nel video di gameplay mostrato alla conferenza, da scene particolarmente violente. Il nostro protagonista può, infatti, uccidere i suoi demoniaci nemici in diversi modi, uno più violento dell’altro! Nel trailer viene mostrata anche l’immancabile motosega, in grado di tagliare letteralmente in due gli avversari… ma c’è un dettaglio che non è certo da sottovalutare: le animazioni non sono necessariamente da guardare e non fermano l’azione, quindi durante l’uccisione di un nemico o durante la sua pittoresca dipartita il giocatore può proseguire nel gioco oppure può girarsi nello spazio mentre regala il colpo di grazie, controllando che non arrivino altri mostri. Insomma l’azione non si ferma mai!
Passiamo al multiplayer: anche qui è particolarmente importante muoversi velocemente e imparare a sfruttare tutto lo spazio a disposizione e, parlando delle modalità disponibili, gli sviluppatori hanno dichiarato di essersi ispirati anche al famoso Quake III Arena. Qualche minuto della discussione è stato dedicato alla modalità Snapmap, che sicuramente incuriosisce moltissimo i fan grazie alle sue caratteristiche che consentono di creare mappe complesse e dettagliate con grande semplicità e di renderle immediatamente giocabili. Grazie a questa modalità è possibile creare mappe sempre nuove da utilizzare o condividere, per un multiplayer in costante evoluzione e difficilmente noioso.
Infine si è parlato del nuovo motore grafico, che ha consentito al gioco di raggiungere grandi livelli di dinamicità di gameplay e degli spazi. Uno degli obiettivi degli sviluppatori era sicuramente quello di creare un gioco che fosse molto bello da vedere, ma una delle cose più importanti è la giocabilità e il motore grafico utilizzato (id Tech 6) consente un gameplay particolarmente dinamico e fluido.
Che altro c’è da dire, se non che non vediamo l’ora di poterci giocare? Per farlo però ci toccherà avere ancora qualche mese di pazienza, Doom verrà infatti pubblicato in una data non ancora precisata del 2016 (per PC, PS4 e Xbox One).
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