La brutta notizia è arrivata con una email che in modo molto asciutto semplicemente annuncia che lo E3 nella versione 2022 non si terrà. Non si terrà in presenza e non si terrà con eventi online. Semplicemente si salta al 2023.
Una notizia che, dobbiamo essere sinceri, non ci ha colto particolarmente di sorpresa. Purtroppo infatti giravano già alcune voci secondo cui il grande evento dei videogiochi e dell’elettronica anche quest’anno sarebbe saltato per non troppo specificati problemi organizzativi. Adesso arriva la conferma ufficiale e sui social la discussione è diventata estremamente accesa. In particolare nel messaggio che Jeff Grubb ha pubblicato appena saputa la notizia.
Il giornalista e insider si è poi lasciato scappare anche una informazione tangente che potremmo leggere come una possibile causa che ha portato gli organizzatori dello E3 ad abbandonare l’idea di fare qualunque cosa quest’anno e cercare di organizzarsi per l’anno prossimo.
E3 2022: E…i fu
Potrebbe trattarsi davvero solo di un intoppo momentaneo. Del resto il messaggio ufficiale dagli organizzatori parla della volontà di concentrare tutti gli sforzi affinché l’edizione 2023 sia “rivitalizzata” e contempli eventi in persona e online. Questa sembra l’unica spiegazione che viene data per il fatto che all’annuncio dato qualche mese fa che non ci sarebbe stata una versione fisica in presenza dell’evento ma solo online sia poi stata aggiunta la decisione di non fare neanche l’evento digitale.
Da parte sua Jeff Grubb su Twitter oltre a rilanciare la notizia scrive: “la sensazione che stavo avendo è che tutti vogliono andare con Keighley perché è in effetti una persona competente”. Keighley è ovviamente l’organizzatore di quello che possiamo definire il grande evento antagonista: i Game Awards. In realtà durante gli anni appena passati con la pandemia abbiamo visto che i grandi nomi, in cima a tutti Sony e Xbox, hanno già iniziato a creare eventi propri. Senza quindi doversi accalcare per trovare un posto al sole e raccontare a un pubblico il più delle volte distratto le loro novità.
La crisi degli eventi in persona sembra aver colpito particolarmente duro il mondo dei videogiochi. Dalla nostra prospettiva era però forse solo questione di tempo. Del resto ci sono piattaforme, per esempio Twitch, che hanno rappresentato un modo molto economico e allo stesso tempo molto di impatto per presentare giochi e instaurare un rapporto con i giocatori. Chi ha bisogno di una sala con l’aria condizionata quando si può stare sdraiati sul divano e discutere di un gioco su Discord? Forse l’unica cosa che potrebbe far tornare in auge lo E3 a prescindere dalla decisione del 2022, sarebbe un evento in qualche spazio modello metaverso.