Ian Bell, CEO di Slightly Mad Studios – la software house dietro Project Cars 2 -, ha rivelato di aver passato un brutto quarto d’ora con Electronic Arts ai tempi di Need for Speed Shift.
“Abbiamo sviluppato Need for Speed Shift per Electronic Arts e successivamente abbiamo lavorato su Need for Speed 2. Completato anche questo progetto, i vertici di EA vennero da noi promettendoci 1.5 milioni di dollari per iniziare lo sviluppo di Need for Speed Shift 3, a patto di non parlare con altri publisher. Ho accettato, onestamente sembrava un buon affare e i soldi sono effettivamente arrivato, con quel denaro ho pagato tutti i ragazzi dello studio e ho dato loro di bonus”, è stato il racconto di Bell in un recente podcast.
“Due settimane prima di iniziare lo sviluppo di Shift 3, EA tornò in studio e ci disse che il progetto era cancellato. Di punto in bianco non avevamo più niente, eravamo rovinati, finito. Hanno cercato di distruggerci e di rubare la nostra tecnologia. Non ho alcun sentimento positivo nei confronti di Electronic Arts, è solo una compagnia che pensa al profitto, senza farsi scrupoli. Non lavorerò mai più per loro”.
Una brutta storia, che se confermata getterebbe di nuovo ombre su un publisher dai rapporti spesso conflittuali con i suoi team di sviluppo.
Aspettiamo eventuali repliche, naturalmente, che non mancheremo di riportare.