Nel panorama estremamente fluido dei videogiochi, secondo un report, EA sarebbe in cerca di un accordo sul modello di quello che si è sviluppato tra Activision Blizzard e Microsoft. Chi sarebbero i papabili compratori?
A ricostruire un po’ la vicenda Dylan Beyers di Puck che riporta alcune fonti vicine al colosso dei videogiochi secondo cui la società sarebbe proprio in cerca o di una acquisizione o di una fusione. E in cima alla lista dei possibili nuovi compagni di viaggio di Electronic Arts non ci sarebbe uno dei nomi che conosciamo meglio nel nostro settore.
Il publisher di quello che fu Battlefield e di quello che fu FIFA si sarebbe fatto ispirare proprio da quello che è successo tra Microsoft e Activision, in particolare dai soldi. Ma ci sono anche alcune dichiarazioni ufficiali che invece sembrano essere di segno opposto.
EA compratore, venditore o una cosa a metà strada?
Cominciamo proprio con l’esaminare un po’ più da vicino il report pubblicato su Puck e a firma di Dylan Beyers. Nel report Beyers scrive a chiare lettere che ci sono diverse fonti a conoscenza delle trattative che Electronic Arts avrebbe cercato di intrattenere con giganti come Disney, Apple e Amazon e che la volontà da parte di EA di una vendita si sarebbe rafforzata ulteriormente proprio dopo l’accordo tra Microsoft e Activision. Ma questa è solo una parte della storia.
Ci sono infatti altre voci di persone vicine alla società che parlano invece non di una volontà di mettersi sul mercato e lasciarsi acquistare ma di una fusione in cui Andrew Wilson, attuale CEO di EA, avrebbe mantenuto la propria posizione diventando Chief Executive della possibile società che sarebbe nata dalla fusione. I commenti ufficiali da parte di Electronic Arts sono però di segno diametralmente opposto perché a quanto pare i portavoce dell’azienda hanno invece voluto chiarire come EA gode di ottima salute e anzi non sia interessata a lasciarsi acquistare ma a crescere. E in effetti ultimamente EA ha speso 5 miliardi di dollari per fare proprio shopping di studi di sviluppo.
Che probabilmente EA non sia tanto interessata a lasciarsi comprare quanto sia forse in cerca di un accordo remunerativo ce lo dice il fatto che la società con cui sembra che le trattative fossero andate più avanti prima di arenarsi sul prezzo non sia una società che rientra nell’intrattenimento videoludico. C’era infatti quasi un accordo con NBCUniversal, un gigante ma di altre forme di intrattenimento. Un accordo con qualcuno che si occupa di serie TV e film ce la dice lunga su cosa EA stia probabilmente cercando davvero: un modo molto più economico per avere a disposizione licenze di prodotti in esclusiva con cui macinare miliardi. Del resto quando arriverà il 2023 l’accordo che lega la società a Disney per quello che riguarda Guerre Stellari ufficialmente finirà. Sempre l’anno prossimo sarà anche la fine dell’accordo con la FIFA. Da qualche parte i soldi dovranno uscire.