The Elden Ring è sicuramente uno dei titoli più giocati di quest’anno. Una esperienza all’inferno che, stando ad alcuni dati, potrebbe non essere stata piacevole neanche dietro le quinte di FromSoftware.
Il mondo dei videogiochi e più in generale tutto ciò che ruota intorno alla tecnologia sembra essere particolarmente incline ad una gestione dell’orario di lavoro che definire flessibile è una sottostima. Il problema è noto da tempo e va sotto il nome inglese di crunching.
Ed è per questo che ogni tanto, ma per fortuna non così spesso come si temerebbe, dietro alcune porte chiuse gli sviluppatori sono costretti a lavorare ben oltre l’orario stabilito dal loro contratto senza una remunerazione adeguata allo sforzo. Per alcuni team è la norma per altri una situazione passeggera. E per il team patria dei souloslike?
Dietro The Elden Ring sfruttamento e bassi salari?
I colleghi di Gameindustrybiz hanno provato ad andare dietro e oltre l’Interregno per cercare di capire se le lamentele emerse da voci interne a FromSoftware fossero fondate e quanto quello che emerge in particolare è che nonostante la società giapponese sia in linea almeno sulla carta con le riforme fatte al Labour Act in Giappone, ci sono comunque stati momenti in cui alcuni dipartimenti hanno lavorato molte ore in più. Di certo non stiamo parlando di persone che tutti i giorni scendono in miniera o che lavorano davanti a un altoforno, ma questo non significa che rimanere per tre mesi oltre 12 ore al giorno davanti allo schermo di un computer a battere codici o a controllare pixel non possa risultare pesante non solo a livello mentale ma anche fisico.
Le fonti intervistate dai colleghi di Gameindustrybiz hanno comunque sottolineato che oltre ad essere una pratica che avviene solo in alcuni reparti specifici si tratta anche di qualcosa che avviene ma non regolarmente. Come è facile intuire, i picchi di lavoro si sono avuti nei due, tre mesi precedenti all’uscita del gioco. Diverso però è il discorso che riguarda il compenso di queste ore in più che in realtà o venivano del tutto ignorate o pagate alla metà della paga oraria stabilita per contratto. E ciò di cui sembrano lamentarsi in tanti sono proprio i salari che, messi a confronto con il costo medio della vita in una città come Tokyo, risultano piuttosto bassi e anche facendo il confronto con altri team di sviluppo giapponesi della stessa dimensione di FromSoftware, per esempio Atlus, c’è uno scarto di un milione di yen l’anno.
A corroborare questa idea che FromSoftware sia un team di sviluppo che non paga molto arrivano anche i dati di Salary Explorer che registrano una paga media per chi sviluppa videogiochi in Giappone compresa tra 231 mila yen e e 735 mila yen, ovvero una cifra compresa tra 1600 euro al mese e un po’ più di 5 mila euro al mese, mentre le posizioni che si sono aperte recentemente nel team di sviluppo di The Elden Ring partono tutte da meno del minimo. Eppure, nonostante le ore piccole e mal pagate, non sembra esserci malcontento eccessivo serpeggiante tra chi lavora e ha lavorato dietro le quinte di The Elden Ring, portando come esperienza positiva per esempio il fatto di poter lavorare su un titolo tripla A e a contatto con colleghi estremamente appassionati ed entusiasti di quello che fanno. Un’esperienza positiva quindi che sarebbe forse stata più positiva se il lavoro fosse stato remunerato in maniera adeguata, dato che neanche nella terra del Sol Levante col talento e la passione si pagano le bollette.