Tutti gli occhi tornano ad essere puntati un’altra volta su Epic Games perché il gruppo dietro il successo stellare di Fortnite e ultimamente diventato casa dei ragazzi di Fall Guys sta perdendo pezzi, alcuni volontari altri a seguito della ristrutturazione interna.
E se da una parte ci sono i membri dei team di sviluppo che si sono visti da un giorno all’altro togliere il lavoro e che ora cercano altrove una sponda, dall’altra ci sono anche alcuni profili dirigenziali che a quanto pare, non è chiaro se per propria spontanea volontà o per decisione presa ancora più in alto, abbandonano il loro ruolo.
A questa seconda categoria appartiene l’annuncio apparso sul profilo di quello che fino a qualche giorno fa era il director of publishing strategy della società, Sergiy Galyonkin.
Affidando al social di Elon Musk un lungo post sotto forma di immagine, Galyonkin ha ripercorso la propria strada dentro la società, senza però nascondere un po’ di acredine, delineando anche in una manciata di parole quello che è il futuro di Epic Games. Un futuro in cui a quanto pare per lui non c’è posto.
Epic Games, fine di una storia d’amore
Sergiy Galyonkin è un nome che tanti che conoscono Epic Games ovviamente associano alla società ma il suo percorso lavorativo è iniziato nel 2015 quando da solo in pratica inventò un sito che si chiamava Steam Spy, in cui era possibile guardare ciò che gli utenti della piattaforma di Valve statisticamente acquistavano e il tempo passato a giocare.
Entrato poi dentro Epic nel febbraio del 2016 ha assunto la posizione di director of publishing strategy nel 2017. E adesso se ne va. Nel suo post non viene menzionata la ristrutturazione interna che la società sta affrontando a quanto pare per rendersi economicamente più forte e stabile e quindi potrebbe trattarsi semplicemente di una sua decisione in un momento che si è sovrapposto per caso ai licenziamenti.
Ma sta di fatto che Galyonkin lascia Epic nel momento in cui “da developer, da creatore di un motore e da publisher” si sta trasformando “in una piattaforma“. Un cambiamento per cui Galyonkin non si sente “adatto” e che “richiede persone di diverso tipo“.
Ovviamente Galyonkin dichiara di non avere nessuna intenzione di lasciare il mondo dei videogiochi e spera anche di poter dire effettivamente quello che pensa a quanto pare senza doversi “preoccupare che i PR vengano a bussare ai messaggi privati“.
Autodichiarandosi personaggio vecchia maniera, potrebbe sembrare difficile per Galyonkin trovare lavoro dato che a quanto pare sono tanti i publisher e i team di sviluppo che stanno cercando di diventare una piattaforma ma nel panorama così vasto e variegato che compone l’industria un cervello come il suo troverà di certo modo di portare qualche altra piccola nuova rivoluzione, come fu quando ebbe l’intuizione che poteva essere interessante, per i developer ma non solo, sapere statisticamente a che gioco si gioca di più.