Una minaccia non indifferente, che mette a repentaglio elettricità ed internet. Un’eruzione solare dalle grandi entità è molto vicina
Lo scorso martedì alcuni di noi hanno potuto assistere all’esplosione di AR2859, una macchia solare che ha regalato uno spettacolo bellissimo. Si tratta di un tipo di attività che potrebbe indirizzare verso la Terra una “espulsione di massa coronale”. Si parla di un’unione di plasma e campo magnetico che prende appunto questo nome (CME). Per il momento non è ancora possibile sapere se questa tempesta arriverà fino alla Terra.
In base a quanto affermano gli esperti, sembra che questa potrebbe colpire il nostro pianeta il 27 agosto, provocando tempeste geomagnetiche. Inoltre gli studiosi del regno unito affermano che la rotta CME verso la Terra potrebbe dar vita ad una tempesta geomagnetica G1. La gravità più bassa di una scala posta su cinque livelli. Quindi potremmo trovarci di fronte ad alcune irregolarità della rete elettrica, difficoltà nella ricezione del segnale satellitare ed il disorientamento degli animali migratori.
L’eruzione solare che minaccia la civiltà come la conosciamo oggi
Uno degli effetti collaterali maggiori è l’Alba. Questa infatti infonde nell’emisfero settentrionale una luce brillante. È un fenomeno che accade più di 150 volte all’anno. Fortunatamente, i ricercatori dell’Università di Sydney e gli specialisti spaziali degli Stati Uniti, hanno realizzato un nuovo modello solare in cui si può prevedere il tempo spaziale ed i conseguenti blackout. In questo modo la NASA, insieme ad altre organizzazioni spaziali, hanno la possibilità di prepararsi alla potenza delle tempeste solari.
In una dichiarazione, i ricercatori hanno affermato che il campo magnetico intrinseco del Sole è direttamente responsabile della meteorologia spaziale. Le macchie solari, i brillamenti solari e le espulsioni di massa coronale producono flussi di particelle ad alta energia dal Sole. Con le conseguenti tempeste solari. Gli scienziati non hanno ancora ben chiara la causa di questi eventi e se vi saranno o meno tempeste solari e geomagnetiche.
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A questo riguardo è stato realizzato un nuovo studio, il “Rotation Suppresses Giant-Scale Solar Convection”. Questo verte principalmente sulla possibilità di anticipare le veloci rivoluzioni del Sole, così da prevedere l’arrivo di tempeste solari e della gravità ed impatto che hanno sulla Terra.