Fallout 4 è il quarto capitolo (pù gli spin-off) della saga videoludica post-apocalittica di Bethesda che ci riporta ancora una volta ad avventurarci nella Zona Contaminata, ovvero il suolo americano devastato da una guerra nucleare di portata mondiale che distrusse il mondo intero sabato 23 ottobre 2077 alle ore 09:47 (orario che potete verificare dagli orologi presenti nel gioco, fermi proprio a quell’ora fatidica) causando miliardi di vittime e rendendo allo stesso tempo il pianeta un luogo totalmente inospitale nel giro di appena due ore…
A differenza del precedente episodio, Fallout: New Vegas, ci ritroveremo questa volta catapultati nuovamente nella Eastern Coast statunitense, a circa 650 chilometri dalle ceneri fumanti della Washington presente in Fallout 3. Siamo a Boston, nel Massachusetts, proprio la città che nel 2012 fu il soggetto di svariati rumor che volevano Bethesda indaffarata con alcuni rilievi cittadini, presi in collaborazione con il MIT (Massachuttes Institute of Technology).
La prima visione di quello che un tempo era il luogo dove sorgeva la nostra città sarà devastante.
Da questa semplice nozione è possibile quindi comprendere la cura dei dettagli, estrema, che la softco ha riposto ancora una volta nella geografia del territorio che andremo a esplorare… stiamo parlando di una terra sconfinata, ostile ma anche meno “devastata” se rapportata ai precedenti capitoli.
La palette grafica utilizzata è questa volta più sgargiante rispetto al passato, probabilmente perché Bethesda vuole imprimere nella nostra mente i primi momenti di gioco, dove potremo vedere con i “nostri occhi” il mondo prima della guerra: un quartiere tranquillo, una casa accogliente e dotata di tutti i comfort (Nuka Cola fresca e aiutante robotico compresi) e, ovviamente, una famiglia… il sogno americano fatto realtà insomma, anzi, virtualità!
Bethesda, ancora una volta, ha deciso di metterci da subito a nostro agio nel nuovo e inospitale mondo di Fallout.
Tutto questo cambierà in pochi istanti, portando a quella girandola di eventi che in un attimo vi farà passare dalla tranquillità pre catastrofe alla devastazione post apocalittica che avete imparato a conoscere. Un “attimo” sì, che nel gioco però corrisponde ad un lasso di tempo di circa 200 anni!
Per la prima volta potremo dedicare moltissime ore delle nostre sessioni di gioco alla costruzione degli insediamenti.
Al vostro risveglio e dopo essere usciti dal Vault, la prima visione di quello che un tempo era il luogo dove sorgeva la nostra città sarà devastante: gli sgargianti e vivi colori autunnali delle piante sono stati sostituiti da una scala di grigi tetri. La Zona Contaminata non sarà mai stata così cupa, grazie soprattutto al cambiamento che noi stessi abbiamo potuto vivere attraverso il nostro avatar che in pochi istanti ha visto cambiare radicalmente la sua vita, passando da pace e serenità a guerra e tristezza.
La guerra, la guerra non cambia mai. Il “motto” di tutta la saga sarà metaforicamente ripetuto in ogni vostro incontro e situazione.
Mamma, sono a casa!
Seguendo i consigli del pratico tutorial (che non mancherà di farvi impazzire comparendo sempre nel momento meno opportuno oscurando parte dello schermo del vostro fidato Pip-Boy) giungeremo fino alla nostra vecchia dimora per ritrovare da subito una faccia amichevole: il nostro Cogsworth, aiutante robotico che ci consiglierà di non andare nel panico anche dopo averci comunicato la durata della nostra assenza: sedetevi e prendete fiato ragazzi, siete dei vecchi di 200 anni ora!
I veterani non me ne vogliano, ma il nuovo Fallout è destinato principalmente a chi il gioco non lo conosce affatto.
La nostra caccia ci porterà di lì a poco a fare la nostra seconda conoscenza: il cane Dogmeat, che non tarderà infatti a farsi vedere e comincerà a seguirci in ogni nostro passo difendendoci da predoni infastiditi, facendosi carico del nostro fardello (ogni aiutante potrà riempirsi le tasche di ognuno degli oggetti che non riusciremo a caricare) e scoprendo per noi, di tanto in tanto, qualche “tesoro nascosto”. Osservarlo in azione sarà poi una delle cose più belle: la cura dei dettagli e la riproduzione dei movimenti è finalmente quella di un vero cane, dalle orecchie alla coda. Impareremo ad amarlo e ci verrà naturale proteggerlo quando qualcuno proverà a fargli del male…
Home sweet home
Bethesda, ancora una volta, ha deciso di metterci da subito a nostro agio nel nuovo e inospitale mondo di Fallout, dandoci accesso a tutti i sistemi di crafting presenti nel gioco fin dalle prime battute. Composti chimici, cucina, armature e armi non saranno più un segreto per noi e finalmente (stappate lo champagne, ragazzi!) ognuno degli inutili oggetti che nelle nostre passate avventure andava unicamente ad appesantire le nostre tasche da Mary Poppins radiottive, potrà essere riciclato per ottenere materiali utili per migliorare i nostri averi e costruirne di nuovi.
Attraverso il nuovo sistema di crafting, che prende chiaramente spunto da quello presente in Skyrim, elevandolo all’ennesima potenza, potremo modificare armamenti e armature donando loro caratteristiche utili alle nostre scampagnate giornaliere al di fuori del Vault. Per farvi un esempio, potremo apportare ogni tipo di modifica a un’arma, partendo dal calcio, fino ad arrivare alla canna e aggiungendo un mirino, andando così a migliorarne le statistiche.
Ancora più importante è però la modalità di housing, la vera novità di questo Fallout 4, che andrà a far la gioia di tutti gli amanti dell’architettura post-apocalittica.
Per la prima volta potremo infatti dedicare moltissime ore delle nostre sessioni di gioco alla costruzione degli insediamenti, luoghi di rifugio per gli abitanti che decideranno di seguirci e vedere in noi il nuovo leader, faro di speranza per un mondo in totale sfacelo.
L’immersione nel personaggio sarà più elevata che mai e i nuovi giocatori potranno scoprire la storia del mondo che li circonda poco alla volta.
Proprio come è stato possibile osservare nei vari video trailer, le possibilità di costruzione saranno limitate solamente dalla nostra fantasia: case a più piani, difese su misura, cartelloni luminosi e mobilia di ogni tipo saranno a nostra disposizione, ma non preoccupatevi!, nulla di questo sarà obbligatorio e la “libertà totale”, caratteristica della saga, sarà ancora una volta rispettata da Bethesda.
Dedicare del tempo ai cittadini dei nostri insediamenti, fornendogli beni di prima necessità come cibo, acqua potabile, difese contro i predoni ed energia elettrica, sarà infatti facoltativo, anche se la tentazione di creare la nostra città dei sogni sarà molto forte… preparatevi a vedere scorrere diverse ore del vostro tempo nella prima zona che incontrerete del gioco, senza che ve ne rendiate conto.
Salve, dove mi trovo?
Proprio come è stato possibile osservare nei vari video trailer, le possibilità di costruzione saranno limitate solamente dalla nostra fantasia.
Il nostro protagonista sarà ovviamente estraneo a tutti i fatti accaduti durante il suo sonno glaciale e ogni incontro sarà un’occasione per venire a conoscenza di informazioni relative a ciò che è diventato il mondo che conosceva. Qui è forse chiaro l’intento di Bethesda: la sensazione è infatti quella che Fallout 4 potrebbe essere un nuovo inizio. A differenza dei passati capitoli infatti, l’immersione nel personaggio sarà più elevata che mai e i nuovi giocatori potranno scoprire la storia del mondo che li circonda poco alla volta, parlando con la miriade di NPC che incontreranno durante i loro viaggi e quindi ignorare completamente le tantissime citazioni destinate ai più esperti (andate a trovare la famiglia Abernathy nei pressi dell’insediamento iniziale per farvi un’idea) rendendo così questo gioco perfetto per chi volesse approcciarsi alla serie per la prima volta nella sua vita. Le generazioni avanzano e Bethesda deve conquistare anche il nuovo pubblico, attirandolo a sé con un prodotto non radicalmente diverso ma solido e strutturato in maniera adatta ad accogliere nuove reclute.
I veterani non me ne vogliano, ma il nuovo Fallout è destinato principalmente a chi il gioco non lo conosce affatto, lo si può dedurre anche dal nuovo sistema di Perk, o talenti che ora analizzeremo.
Siamo S.P.E.C.I.A.L.!
Questa volta, Bethesda ha deciso di darci un taglio col passato e andare così a modificare in maniera abbastanza radicale il suo sistema di abilità, caratteristiche e talenti, riformulandolo e introducendo qualcosa di più semplice e pratico.
Differentemente dal passato, in Fallout 4 potremo gestire le nostre caratteristiche in maniera molto più libera, assegnando una serie di punti iniziali che andranno a scolpire quella che sarà la base di partenza del nostro personaggio.
Ogni caratteristica, in base al suo punteggio (che potremo incrementare con ogni livello, assegnando un punto), con un sistema a cascata, darà accesso a una serie di abilità relative, che potranno essere sfruttare per raggiungere i nostri obiettivi.
Se vogliamo per esempio un personaggio votato all’attacco fisico, basterà concentrare i nostri sforzi su Forza e Costituzione, sbloccando così le relative abilità: miglioramento del danno, resistenza ai colpi e alle radiazioni, possibilità di rigenerarsi e di respirare sott’acqua e così via.
Un abile “ninja” invece dovrà ovviamente specializzarsi in Agilità e Percezione, così da potenziare le sue abilità di rendersi invisibile agli occhi nemici e riuscire a infliggere danni letali senza essere visto.
Il resto (Carisma, Intelligenza e Fortuna) potrà essere sfruttato per rendere la Zona Contaminata un luogo per noi più accogliente, popolato da persone più inclini a darci una mano (il Carisma influenzerà direttamente i dialoghi, permettendo di accedere a risposte che altrimenti sarebbero impossibili) e sistemi di sicurezza facili da decifrare per accedere a zone altrimenti irraggiungibili.
Tutti ci vogliono, tutti ci cercano!
Ancora una volta saremo noi a fare la differenza. Beh, siamo i protagonisti e come sempre ogni fazione presente nel gioco cercherà di entrare in contatto con noi per avvalersi dei nostri servigi. La nostra scelta, in questo caso, determinerà gli eventi che si susseguiranno e che porteranno a un finale diverso a seconda di ogni nostro capriccio in base alle nostre amicizie… quanto siamo importanti!
Questa volta, Bethesda ha deciso di darci un taglio col passato e andare così a modificare in maniera abbastanza radicale il suo sistema di abilità, caratteristiche e talenti.
Durante l’avventura finiremo prima o poi per fare la conoscenza delle fazioni principali che compongono il Commonwealth: torneranno ovviamente gli immancabili amici della Confraternita d’Acciaio, dotati di armamenti tecnologici e votati a un controllo militarizzato di tutto il territorio per ristabilire così un controllo.
Ma anche in questo caso saranno presenti novità. Due sono infatti le restanti fazioni principali alle quale potremo votare la nostra causa, le quali saranno direttamente contrapposte l’una all’altra. Lo scopriremo poco alla volta, in un susseguirsi di vicende che, intrecciandosi con la trama principale, riusciranno a sconvolgerci non poco. Il mondo è cambiato, è ostile e dovremo schierarci per sopravvivere.
Proprio come è stato possibile osservare nei vari video trailer, le possibilità di costruzione saranno limitate solamente dalla nostra fantasia.
Anche altre fazioni caratterizzeranno il nuovo Fallout. È il caso dei Minutemen, milizia storica che difese il Massachuttes durante la Rivoluzione americana e che Bethesda ha deciso di riportare alla vita ora, nel 2277, nel momento di estrema necessità della popolazione.
In questo caso non dovremo scegliere preoccupandoci delle conseguenze: saranno loro a trovarci, e scegliere di essere dalla loro parte non farà altro che fornirci un po’ di aiuto in questo desolato mondo… a meno che non vogliate fare piazza pulita di tutti i suoi abitanti, appropriarvi di tutto e salire al potere. Si, capirete che anche quest’ipotesi sarà in parte possibile, con somma gioia di coloro che sono stufi di fare i buoni samaritani della situazione e non vedono nient’altro che l’ora di riportare l’ordine. Il PROPRIO ordine.
Tecnicamente parlando…
Una premessa: Fallout 4 è un gioco dove è possibile interagire con quasi tutti gli oggetti presenti nell’ambientazione, dove i nemici torneranno a insediarsi laddove la nostra scure radioattiva sarà già passata a mietere vittime, dotato di un’area così vasta che se non ci fosse una mappa potremmo perderci senza mai più riuscire a tornare sui nostri passi. Detto questo…
Dovete sapere che Fallout 4 è un gioco basato sullo stesso motore grafico che nel 2011 ci portò Skyrim. Parliamo del Creation Engine, motore sviluppato da Bethesda stessa per sostituire l’ormai anziano Gamebryo… ma anche a sua volta comincia ad accusare l’avanzare degli anni.
Rinnovamenti, modifiche e aggiunte, non riusciranno a rendere competitiva la grafica del gioco con altre realtà del momento, certo, ma mettiamo subito in chiaro un concetto: nessun altro gioco così vasto potrebbe osare di più senza richiedere requisiti sensibilmente più alti. Scordatevi quindi paragoni con The Witcher 3 e simili, ragazzi. Parliamo di due cose paradossalmente vicine ma altrettanto lontane.
Se da una parte The Witcher 3 può essere visto come un libro da vivere in prima persona, fondato interamente sulla trama, il nuovo Fallout dovrebbe essere guardato invece come un parco giochi vastissimo, dove le regole sono ridotte al minimo e la nostra libertà sarà massimizzata anche dalla possibilità di premere il grilletto verso qualsiasi NPC senza doverci preoccupare più di tanto.
Ma quindi… è perfetto?
Il nuovo Fallout targato Bethesda è un gioco che potrebbe dividersi in due realtà complementari e totalmente opposte.
Fallout 4, dotato di una trama principale che potrà essere completata in una quindicina scarsa di ore, fa ancora una volta dell’esplorazione la sua punta di diamante senza però peccare in problemi tecnici, cosa molto importate vista la vastità della mappa e le possibilità concesse grazie al nuovo sistema di housing che aggiunge un tocco ancora più sandbox a questo titolo.
Acquistando questo gioco non dovremo quindi attenderci un capolavoro grafico, ma anzi un prodotto tecnicamente eccellente, che sfrutta al massimo il suo potenziale, mettendo allo stesso tempo la saga davanti a un problema che i veterani noteranno già dopo poche ore di gioco: l’originalità.
Se da una parte The Witcher 3 può essere visto come un libro da vivere in prima persona, fondato interamente sulla trama, il nuovo Fallout dovrebbe essere guardato invece come un parco giochi vastissimo.
L’introduzione di un sistema di housing così vasto è infatti l’unica novità rilevante in Fallout 4. Il nuovo sistema di talenti è infatti cosa già vista, come anche l’ambientazione che deve forzatamente sopperire a problemi evidenti di location interessanti: è tutto distrutto, cosa ci aspettiamo di trovare?
Stessa cosa per alcune re-innovazioni, come la nuova Armatura Atomica, completamente rivista e ora utilizzabile come un una sorta di mech da combattimento che potremo personalizzare in ogni suo aspetto, dai colori alle funzionalità.
Fallout 4 non è ovviamente perfetto e la sua ripetitività, dopo tanti anni di reworking comincia a metterlo in relativa difficoltà.
Concludiamo, che voglio tornare a giocare.
Il nuovo Fallout targato Bethesda è un gioco che potrebbe dividersi in due realtà complementari e totalmente opposte.
Se da una parte i nuovi giocatori, a digiuno della saga, vengono introdotti in un mondo vastissimo, ricco di cose da fare e dotato di una trama di sfondo appagante e coinvolgente, dall’altra i veterani della serie, sono messi di fronte alla più grande delle prove di fede: accettare un gioco non per la sua innovazione ma per la solidità delle sue fondamenta.
Dovete sapere che Fallout 4 è un gioco basato sullo stesso motore grafico che nel 2011 ci portò Skyrim.
Perderete ore a giocare questo nuovo capitolo: vi intratterrete ascoltando le storie dei compagni che vi affiancheranno nelle vostre avventure, instaurando con loro un rapporto di amicizia che sarà regolato dalle vostre azioni e che potrà sfociare anche in un vero e proprio amore, vi divertirete come matti a costruire il vostro insediamento e passerete molto tempo con la vostra Armatura Atomica rendendola unica nel suo genere, neanche fosse una preziosa auto d’epoca. Questo è certo.
Un ulteriore punto a favore del gioco sarà portato ancora una volta dalla miriade di mod che gli stessi utenti creeranno, aumentando così la rigiocabilità a dismisura (di per sé già altissima grazie alle fazioni).
Ma resterà dell’amaro in bocca, quell’amaro che vi ricorderà una cosa fondamentale, nel bene e nel male: Fallout, Fallout non cambia mai, proprio come la guerra.
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