Quando una serie TV cancellata manda in onda l’ultimo episodio c’è sempre un po’ di tristezza. Per questa serie in particolare però il finale ha una nota speranzosa, perfettamente allineata al tema centrale delle stagioni viste fin qui e che potrebbe aprire a un ritorno.
Quando una nuova serie comincia l’entusiasmo è chiaramente alle stelle. Il brutto è quando quella serie deve terminare. Per tutti gli amanti dello spazio e della fantascienza ce ne è stata una degli ultimi anni particolarmente apprezzata.
Una serie nata per prendere bonariamente in giro un intero universo narrativo è iniziata proprio come un continuo rimando al passato ma si è poi guadagnata il suo pubblico. Un pubblico che, cinque stagioni dopo, sembra dover dire addio ai personaggi che nel frattempo sono cresciuti e sono maturati. Ma c’è sempre una speranza e l’ultimo episodio lo dimostra.
Quando un prodotto funziona i fan e i produttori sono sempre pronti ad andare avanti. Un’altra stagione, poi un’altra ancora. Fino a quando gli ascolti crollano miseramente (ma non è questo il caso) e si deve cambiare del tutto registro mandando qualche volta le serie in soffitta.
Dopo cinque stagioni anche Lower Decks, la serie animata inserita di traverso nell’universo narrativo di Star Trek, si avvia a conclusione. Una conclusione che però, come raccontato dai protagonisti, non assomiglia ai finali cui siamo abituati quando la produzione deve finire.
Perché l’episodio, intitolato The New Next Generation, è passato attraverso talmente tante riscritture, come per esempio racconta l’attrice che interpreta Beckett Mariner, che all’inizio non si capiva che sarebbe stato effettivamente non solo l’ultimo della quinta stagione ma anche l’ultimo in assoluto.
Eppure, continua l’attrice, lentamente poi la sensazione che quello fosse il modo in cui Lower Decks doveva finire si è concretizzata. Esattamente come ogni serie ambientata nell’universo di Kirk e Picard, tanto per nominare un paio dei molti famosi capitani che hanno attraversato le galassie, anche Lower Decks è un tassello in un racconto più grande e il finale, con una porticina che rimane comunque aperta verso nuove avventure è forse l’unico modo in cui la stagione poteva finire.
Il successo di Lower Decks è stata una scommessa vinta sotto tanti punti di vista. È stata la prima serie realmente comica, la prima a non concentrarsi sugli alti ufficiali e la prima a non avere al centro le navi più famose, anche se poi fanno capolino come oggetti del desiderio. A tenere aperta la porta l’idea del multiverso. Il multiverso non c’è solo per Marvel.
E a sottolineare che c’è sempre spazio anche nei ponti inferiori di nuovo le parole di Newsome che racconta come si è sentita quando ha dovuto registrare l’ultimo monologo di Mariner: una pausa alla storia “la fine di un capitolo“. Se la serie verrà rinnovata ulteriormente rimane da capire.
Ma per ora, e sono ancora parole di Newsome, le ultime parole del suo personaggio riesce a pronunciare sono anche un finale degno se la serie effettivamente dovesse essere cancellata definitivamente. Di certo se dovesse essere rinnovata occorrerà trovare per Newsome tempo da dedicare a Mariner mentre lavora alla sua serie comedy in live action di nuovo all’interno dell’universo di Star Trek.
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