Uun videogioco storico che però sembra essere diventato una eredità ingombrante è per questo destinato ad essere cancellato, rimaneggiato e ridimensionato?
Siamo abituati ormai da più di qualche anno a vedere i team di sviluppo che ammonticchiano spesso capitoli 2, capitoli 3, remake, remaster, prequel e spin off che affondano le proprie radici sul substrato reso fertile da una idea iniziale. La decisione quindi presa da questo team di sviluppo sembra andare totalmente controcorrente rispetto a quello sfruttamento che invece pare essere diventata la norma. La motivazione è stata affidata ad un post pubblicato su Twitter nell’account ufficiale del team e non in quello dedicato al gioco. E anche questo è un segnale di come il developer abbia intenzione in qualche modo di dividere la propria essenza dal gioco.
Ma perché arrivare a decidere di eliminare completamente il gioco da una delle piattaforme che lo ospitano e sull’altra cambiargli nome e renderlo così un po’ meno facile da ritrovare? Perché a quanto pare è diventato veramente un po’ troppo ingombrante. Quello che il developer sembra dire è che ci sono altri giochi e su quelli vuole che si concentri la nostra attenzione. Ma non bastava chiederlo?
Quello che succede nel mondo dei videogiochi è che di solito quando qualcosa non funziona dopo un po’ viene gentilmente accompagnato nel cassetto dei progetti eliminati. Nel corso delle ultime settimane abbiamo per esempio visto ciò che diversi team di sviluppo hanno sperimentato sulla propria pelle. C’è chi prova a resuscitare un videogioco che boccheggia mentre altri team di sviluppo hanno l’aria di cadere dal pero scoprendo che nel proprio titolo in pratica non c’è più nessuno. E poi c’è invece un team di sviluppo che potrebbe vivere di rendita: Rovio.
Il team di sviluppo per giochi mobile diventato celebre nel mondo per averci fatto scoprire la soddisfazione di lanciare uccellini contro mucchi di porcellini variamente disposti. Una meccanica che ha del banale e che invece ha generato una sequela infinita di cloni e prodotti derivati, che però non sono mai riusciti a superare l’originale Angry Birds. Eppure tutto questo successo di Angry Birds sembra diventato un problema. Rovio ha infatti annunciato che il gioco che va sotto il nome di Rovio Classics: Angry Birds a partire da oggi non è più disponibile sul Google Play Store mentre se avete un prodotto Apple lo troverete ma con un altro nome: Red’s First Flight. Perché?
Tenendo da parte l’ironia del fatto che è un gioco che si basa tutto sul modo in cui uccelletti dotati di vari poteri impattano contro torri di maiali, il problema è proprio l’impatto “sul nostro portfolio più ampio di giochi“. Come a dire che Angry Birds, il primo è l’inimitabile, continua ad essere il titolo di punta mentre Rovio vorrebbe far conoscere ai giocatori e alle giocatrici Angry Birds 2, Angry Birds Friends e Angry Birds Journey oltre a tutti gli altri giochi che non sono Angry Birds. A dare una spiegazione è stato sempre su Twitter uno dei developer ma le parole utilizzate non fanno altro che rafforzare soprattutto nei fan l’idea che eliminare questo gioco serva a spostare l’attenzione sui nuovi giochi e che quindi il titolo cancellato semplicemente debba farsi da parte.
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