Fast Racing Neo – la recensione

C’è un motivo se, pur trattandosi di un gioco creato da uno studio indipendente, per di più tedesco e abbastanza sconosciuto, Fast Racing Neo è stato uno dei giochi più attesi per Wii U nel corso di questo 2015. Per i simpaticoni, no, non è perché la console Nintendo non ha giochi validi, potendo contare su un capolavoro del livello di Xenoblade Chronicles X a chiudere l’anno, ma perché l’indie sviluppato dai teutonici Shin’en è quanto di più vicino ci sia a F-Zero. Se qualcuno, tra i più giovani di voi, non ricorda F-Zero, sappia che la serie esclusiva Nintendo (che manca ormai da 10 anni su qualunque console) è una delle più amate di sempre, avendo portato per prima l’esperienza delle corse a bordo di veicoli fluttuanti tremendamente veloci nel corso di diversi capitoli divenuti storia.

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Senza indugiare ulteriormente sul passato, concentriamoci su Fast Racing Neo: il titolo non è solamente quanto di più vicino ci sia a F-Zero, o se vogliamo anche a qualcosa di più recente come Wipeout, bensì punta proprio a rendere omaggio, se non direttamente a emulare, i giochi che hanno fatto grandi le saghe prodotte da Nintendo e Sony. Una volta approdati ai menu principali ci rendiamo conto di quanto siano “poveri”, sia a livello di realizzazione che come opzioni disponibili, ma non facciamoci ingannare, in quanto tutta la produzione è incentrata sullo stile “spartano”, semplice ma efficace: abbiamo a disposizione i campionati, quattro in totale suddivisi a loro volta in quattro gare ciascuno, per un totale di 16 tracciati disponibili, affrontabili in tre diverse categorie crescenti in difficoltà. Per i più audaci, al completare di tutti i campionati, si sblocca la Hero Mode, un campionato a parte dove si aggiunge agli indicatori anche l’energia del veicolo, un chiarissimo omaggio questo a F-Zero.

Fast Racing Neo offre 16 tracciati affrontabili in tre diverse categorie crescenti in difficoltà.

Cos’altro resta? Poco, in realtà: le prove a tempo, come qualsiasi titolo racing che si rispetti, e il comparto multiplayer, giocabile sia in locale con quattro umani e i restanti sei CPU (comunque disattivabili) che online. Peccato che quest’ultimo sia caratterizzato dalle solite assurde limitazioni imposte dalla grande N riguardo inviti e accesso a partite di amici. Inoltre, i 10 veicoli disponibili si differenziano solo per qualche caratteristica legata alla velocità e alla maneggevolezza, e non si possono nemmeno modificare.

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Ma quindi, questo Fast Racing Neo è un pacco? Assolutamente no: come già detto, è proprio la sensazione di “opera a basso budget realizzata col cuore” che rende impossibile staccarsi dal gioco, anche perché, dettaglio non da poco, ci si diverte tantissimo. Una volta scesi in pista ci rendiamo conto che il gameplay, nella sua semplicità, assicura divertimento per svariate ore a chiunque, dai neofiti agli esperti del genere, passando per i fan dell’omaggiatissimo F-Zero: già dai primi secondi della prima gara veniamo sbalzati da una parte all’altra del circuito, mentre familiarizziamo con i semplici comandi di gioco. Oltre al tasto per accelerare, è necessario imparare a utilizzare i due dorsali superiori per gli spostamenti bruschi a destra o a sinistra e quelli inferiori per “cambiare” la modalità del mezzo: già, perché oltre alle classiche palline da raccogliere per riempire la barra del turbo, utilizzabile in qualsiasi momento, nelle varie piste troviamo qua e là delle “strisce di accelerazione”, se così vogliamo chiamarle, di colore arancione o azzurro. Utilizzando la navicella in “modalità arancione” possiamo usufruire di un’ulteriore boost gratuito passando sulla striscia arancione, per poi cambiare all’azzurro quando si intravede in lontananza una striscia del suddetto colore. Ma cosa accade passando sulla striscia del colore sbagliato? In breve, al 90% ci giochiamo le possibilità di vittoria, venendo rallentati enormemente, e in Fast Racing Neo perdere tempo equivale a sconfitta assicurata.

Il gameplay, nella sua semplicità, assicura divertimento per svariate ore ai neofiti come agli esperti.

Esatto, perché il titolo è dannatamente difficile, ma non così tanto da farci smettere di giocare: su questo i ragazzi di Shin’en sono stati bravissimi, perché anche nei campionati con difficoltà più bassa si fatica da matti per terminare le gare nelle prime posizioni, grazie a un track design azzeccatissimo, tanto semplice nella realizzazione artistica quanto ricercato quando si parla di concretezza, con ostacoli posizionati sapientemente in grado di rallentare o addirittura far esplodere il nostro mezzo, condannandoci a rimonte al limite dell’impossibile. L’unico modo per puntare ai piazzamenti più alti è giocare e rigiocare i campionati, imparando i tracciati e sfruttando sapientemente le (poche) frecce al nostro arco.
Per quanto riguarda il lato tecnico, come già ampiamente sottolineato, il titolo non brilla particolarmente, con texture mediocri e pochissimi elementi di contorno, ma quel che conta c’è: si gira tranquillamente a 60 FPS, e in un titolo dove la velocità la fa da padrona è fondamentale, la sensazione di velocità supersonica, infatti, è veramente ben realizzata, e ricordiamoci di star parlando pur sempre di un titolo indipendente, sviluppato a basso budget e venduto a soli €14.99.

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Proprio grazie al prezzo assolutamente popolare e alla quantità di divertimento assicurata, Fast Racing Neo si propone come una vera e propria perla nel panorama Wii U, gli amanti dei racing (e non) devono farci ben più di un pensiero: i fan di vecchia data di F-Zero, invece, potrebbero aver trovato un biglietto d’ingresso per il paradiso al prezzo di 15 euro.

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