Nick Channon, producer di FIFA, ci aveva già promesso di farci vedere qualcosa di sbalorditivo, e dalla nostra prima occhiata sembra che quanto detto sia stato mantenuto. EA Sports ha voluto lavorare subito con l’intenzione di ottenere il massimo dalla nuova potenza a disposizione: grazie ad EA Sports Ignite, il nuovo engine per i titoli sportivi di EA, la precisione e fluidità dei movimenti è stata portata ad un livello mai visto prima, con un atteggiamento di gioco in grado di simulare una reazione quasi umana dell’IA, chiamato Pro Instincts.
Durante un contrasto, ad esempio, non vedremo più due giocatori rovinarsi addosso, ma una consapevolezza maggiore del gioco permetterà di saltare per evitare una scivolata o spostare il corpo per non perdere l’equilibrio. Il ritmo di gioco ne risulta più continuo e fedele, con la capacità di proseguire azione pericolose che prima invece venivano interrotte da semplici falli.
In generale tutta la difesa viene rivista, finalmente, per migliorarne l’equilibrio ma soprattutto per eliminare bug storici diventati ormai fastidiosi. Così, grazie alla potenza delle nuove console, ogni tackle viene elaborato singolarmente e non esistono più interventi scriptati che assicurano o meno il recupero della palla. Ogni contrasto viene calcolato in base a posizione, velocità di movimento, equilibrio e precisione dell’intervento: una scivolata potrebbe fermare la corsa avversaria oppure scaraventare la palla lontano, e lo stesso vale per gli interventi in corsa. Diventa essenziale quindi l’uso del corpo, con i giocatori che lo useranno a proprio vantaggio per porsi tra palla e avversario, rallentare la corsa di quest’ultimo o spingerlo lontano. Anche gli attacchi ne giovano, mettendosi a scudo della palla sulla rincorsa o l’intervento del difensore.
In generale le nuove soluzioni sono tante e varie, ma soprattutto più fedeli al calcio reale.
La difesa accoglie cambiamenti non solo nei tackle, però, ma anche nei contrasti aerei, adesso aperti a mischie di gruppo e non più limitati all’uno contro uno, e nella fase di contenimento, che adesso dipende più sulle abilità di chi ha il controller in mano: grazie ai dribbling in velocità e a una fedeltà maggiore dei tocchi sul pallone, difendere diventa una questione di tempismo e attenzione, con l’obbligo di non lasciare spazi agli attaccanti e non farsi ingannare nei cambi di direzione. True Player Motion rende infatti la corsa più “fisica”, i giocatori hanno adesso un peso che li ancora al terreno e lo si nota proprio nei dribbling e nelle rincorse; per fermare uno scatto in velocità infatti non basterà più premere dei tasti, ma bisognerà calcolare anche uno spazio di “frenata” che ridurrà il controllo sulla palla, permettendo magari ad un difensore con maggiore equilibrio di inserirsi e recuperare facilmente il possesso.
Tutta questa simulazione viene accompagnata da un’altra feature inedita, Elite Techniques, che rappresenta davvero un traguardo della nuova generazione. Ci saranno voluti quasi 30 anni, ma finalmente i calciatori di un gioco di calcio si muovono come nella realtà, con posture di volta in volta diverse e tocchi differenti a secondo del tipo di passaggio o tiro. Arrivano così i lob, i cross lunghi tagliati “alla Pirlo”, i passaggi d’esterno alla Ribery e i filtranti alla Xavi, ciascuno con una propria animazione fedele e coerente. Così, come già aveva fatto il Personality+, Elite Techniques riduce ancora di più le differenze tra una simulazione calcistica e la realtà e dona carattere a quelli che fino a qualche anno fa erano manichini vagamente somiglianti che prendevano a calci un pallone. Su questo argomento EA Sports ha voluto puntare tantissimo, dedicando notevoli attenzioni anche a ciò che fa da contorno: gli stadi non sono mai stati così definiti, il pubblico è stato realizzato con modelli interamente in 3D che reagiscono in tempo reale agli avvenimenti del match, sono state introdotte nuove esultanze ma soprattutto c’è una regia tutta nuova.
Su quest’ultimo punto, oltre a studiare posizioni più in linea con quelle televisive e gestire il numero delle inquadrature come nella realtà (quindi più telecamere per le partite più importanti), FIFA 14 introduce un nuovo in-game director, una sorta di regista automatico che sceglie gli highlights migliori e li monta per creare replay mozzafiato, che adesso includono anche le mosse abilità, i falli più importanti e gli interventi provvidenziali. Durante la partita poi non mancheranno inquadrature ai top player relegati in panchina o alle sostituzioni, che adesso variano in base alle sorti del match: a seconda del risultato, infatti, il giocatore sostituito potrebbe uscire con una standing ovation o mostrarsi visibilmente infastidito, ma soprattutto l’IA si preoccuperà di fare sostituzioni mirate, coprendosi maggiormente per difendere il punteggio o schierando un attaccante in più in caso di svantaggio.
Meritano una menzione anche gli sforzi fatti per permettere ai giocatori della current gen di non perdere i loro progressi, trasferendo nella nuova il proprio giocatore virtuale, gli elementi football club, le Stagioni e la Ultimate Team, e dando anche la possibilità di condividere tutto (aste, scambi, ecc…) tra generazioni (ma non tra piattaforme diverse).
I salvataggi purtroppo non verranno trasferiti, a differenza degli obiettivi e dei titoli. Infine, Xbox (360 e One) godrà di FIFA 14 Legends, giocatori classici del calcio come Pelè, Shevchenko, Nedved, Zola, ma anche Van Basten, Vieri, Weah, Romario, Maldini e tanti altri disponibili per essere arruolati nella Ultimate Team, in esclusiva per le console Microsoft. In generale EA Sports ha investito in un forte rinnovamento che, nei limiti del possibile, può essere definito come una rivoluzione. Riuscire a implementare tutto questo nel primo titolo di una nuova generazione pur lavorando ad una versione current gen di tutto rispetto non è cosa da poco, e i vari Nick Channon e David Rutter meritano tutti i complimenti per essere riusciti a realizzare quanto mostrato finora.
Altri aspetti, come il multiplayer, sarà possibile valutarli solo con la versione finale del gioco, ma il team EA Sports è forte di un supporto senza eguali e, come sta dimostrando su PS3 e Xbox360, pronto a correggere anche eventuali errori “di gioventù”, se mai ce ne saranno. Nel frattempo, possiamo dirvi che FIFA 14 non è mai stato così grande.