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Final Fantasy XV – hands on demo

Seduti davanti a una mega TV da 98 pollici con un pad PS4 per le mani e il demo di Final Fantasy XV ai blocchi di partenza, ci è uscita una domanda al volo che neanche il peggior fanboy: “Ma quando esce FFXV? Eh? Quando esce? Eh? Eh?!?”. E come a farci sentire ancor più piccini, non si è fatta attendere la risposta del distributore italiano, nella persona di un’amabile ragazza tutta sorrisi e occhioni dolci che fino a un secondo prima ci aveva erroneamente scambiati per consumati e seri professionisti del settore (passi per consumati… ma “seri”, ragazza mia, proprio non ci siamo). Dicevamo, dunque, che la nostra ospite è stata diversamente precisa nel rispondere: “fra un po’… nel 2015… magari 2016. Forse. Ma non è detto. Anche prima”. Segue un momento di imbarazzato silenzio in cui il messaggio ci arriva forte: “Square Enix non ci ha autorizzati a dirlo” o “Non ne abbiamo la più pallida idea”. Più vera la seconda che la prima, così a intuito.

Meglio quindi tornare con i piedi per terra e intanto goderci in santa pace il demo di Final Fantasy XV, intitolato Episode Duscae e preparato per accompagnare l’uscita di Final Fantasy Type 0 HD, in arrivo il 20 marzo. Ma avevamo fatto i conti senza l’oste, perché l’amabile ragazza ci ha subito avvertiti che avremmo avuto un’ora soltanto per perderci tra le pieghe del demo. Un’ora?!? Valle a spiegare che le nostre sessioni minime con un gioco che attendiamo da tempo immemore non stanno mai sotto le 3-4. MAI. Non contenta per la ferale notizia, ecco che ha subito rincarato la dose, snocciolandoci una serie di argomenti che per motivi di riservatezza non avremmo potuto svelare in questa sede: cenni alla trama principale, evocazioni, l’ordine delle missioni che appaiono nel demo e nulla di nulla sull’epilogo. Insomma, restava un problemino mica da ridere: ma di che parliamo?

Fortuna vuole che ci sono rimaste impresse sulla retina le immagini di un mondo vibrante, piene di vita e le scene di una battuta di caccia a uno dei mostri più classici dell’immaginario di FF, il Behemoth. Lo sapete cos’è un Behemoth, vero? Quel bestione tutto muscoli e zanne, un simpatico incrocio tra un leone di montagna e un brontosauro, con una coda lunga così. Ebbene, il demo si apre con il gruppetto di eroi capitanato dal tenebroso Noctis alle prese con un problema di ordine tecnico: l’auto è in panne e per giunta non ci sono i fondi per farla riparare. Come fare per racimolare la grana e pagare l’avvenente meccanico che aspetta alla stazione di servizio sulla provinciale? A qualcuno viene la geniale idea di dare la caccia al Behemoth e intascare la relativa taglia. Noi avremmo chiamato papà… ma nell’universo di FF si ragiona in un altro modo; un modo che non ha nulla a che fare con principi banali come la sicurezza, la ragionevolezza e il comune buon senso. E dunque via all’avventura, sulle orme del Behemoth come se non ci fosse un domani.

“A qualcuno viene la geniale idea di dare la caccia al Behemoth e intascare la relativa taglia. Noi avremmo chiamato papà… ma nell’universo di FF si ragiona in un altro modo”

Lasciata la provinciale, ci diamo un lungo sguardo attorno… e restiamo colpiti dal panorama mozzafiato. Nelle vicinanze c’è una prateria, punteggiata da massi e specchi d’acqua dove immensi erbivori si aggirano pacifici. Perché sono erbivori, vero?! Meglio girare al largo e puntare verso i boschi, prendendo il primo sentiero battuto che ispira una certa sicurezza. Peccato che i famelici smilodonti abitino in zona e ci troviamo alle prese con la prima vera battaglia. Niente stacchi, niente caricamenti di sorta, zero apposite arene; esplorazione, vagabondaggio, turismo e combattimento hanno inizio e fine sul posto, come nella migliore tradizione degli Action, con il beneficio di un mondo ampio dove attaccare briga con la fauna locale, fuggire a perdifiato per seminare attenzioni indesiderate o fermarsi in cima a un cucuzzolo per il solo piacere di ammirare il panorama. Nulla di così scontato per un Final Fantasy, puntato comunque in questa direzione dai capitoli più recenti.

“Niente stacchi, niente caricamenti di sorta, zero apposite arene; esplorazione, vagabondaggio, turismo e combattimento hanno inizio e fine sul posto, come nella migliore tradizione degli Action”

Gli scontri seguono la stessa logica “libera e aperta”. Il giocatore controlla l’eroe principale, Noctis, e nei suoi panni può dominare il campo padroneggiando l’arte della parata, della schivata, del contrattacco, della combo e… della ritirata panoramica. Sì, “panoramica”, perché Noctis ha questo invidiabile potere di scagliare la propria arma a ragguardevoli distanze e può riprenderla all’istante trasportandosi nel punto di arrivo. Basta alzare lo sguardo verso un pilone, un albero o una parete di roccia, lanciare l’arma e trasportarsi in un attimo dove l’arma si trova conficcata. Comodo, ne converrete, e utile per molteplici scopi. Da un punto di vista sopraelevato, tanto per cominciare, si può studiare il terreno e scoprire come se la cavano i tre amici: il damerino Ignis, il granitico Gladio e lo sbarbatello del gruppo, Prompto. I tre alleati sono controllati dall’IA (difficile giudicarne l’efficacia in un’oretta di gioco) e combattono in autonomia, spalleggiando Noctis, curandolo alla bisogna o finendo, purtroppo, in situazioni complicate. Spaziare sul campo di battaglia con un’occhiata torna utile, a maggior ragione se da quella posizione Noctis rigenera pure la preziosa barra che consente di sfoderare i colpi speciali e di esibirsi in magiche schivate millimetriche. Nulla impedisce a Noctis di scagliare l’arma contro un nemico lontano e ingaggiarlo, prendendo l’iniziativa senza indugi.

“I tre alleati sono controllati dall’IA e combattono in autonomia, sebbene sia difficile giudicarne l’efficacia in un’oretta di gioco”

Ancora, Noctis evoca dal nulla le armi che possiede, sferzando il nemico con uno spadino, trafiggendolo con una lancia e infine tagliandolo con un possente spadone, il tutto in pochi secondi e senza perdere il ritmo. Grazie ai suoi poteri acrobatici le battaglie diventano balletti di rapide mosse concatenate, dove si passa da un volteggio plastico a un affondo mortale in un battito di ciglia, tutto in tempo reale e col vantaggio di potersene stare appesi fuori dai guai, riprendere fiato e ributtarsi nella mischia. L’orientamento smaccatamente action di Final Fantasy XV farà la gioia di chi apprezza un’azione frenetica dove contano molto i riflessi e un pizzico di acume tattico, tutto a sfavore di chi apprezzava i classici FF del passato dove la tattica era preponderante a discapito delle decisioni fulminee. Non si può accontentare tutti, chiaro, ma nonostante questo deciso piglio stilistico, si respira un’aria da Final Fantasy e siamo lontani dalle tante esperienze action che popolano il panorama odierno. Sì, il marchio di Final Fantasy c’è, anche se resta quasi impalpabile, defilato dietro a creature iconiche, classiche piume di fenice e un mondo dove tecnologia e incanto si mescolano con un gusto tutto giapponese. E non scordiamo le evocazioni… ah no, di quelle non possiamo parlare. Shhh!

“Il marchio di Final Fantasy c’è, anche se resta quasi impalpabile, defilato dietro a creature iconiche, classiche piume di fenice”

E poi c’è un mondo da vedere, a folle velocità a bordo di un bolide, di corsa o in punta di piedi sulle orme del titanico Behemoth. Già, eravamo partiti a cacciare il Behemoth, ma ci siamo lasciati prendere da tutto il resto; uno smilodonte qua e un laghetto là, una caverna misteriosa lì e… be’, poco altro in realtà, perché il demo volge ormai al termine e l’ultima soddisfazione arriva dall’aver raggiunto la tana dell’immenso bestione. I nostri eroi non hanno ancora ritrovato il lume della ragione e decidono di tendere una trappola al bestio, pensando di essere quelli furbi. Trovano un avversario più coriaceo del previsto e a nulla valgono le acrobazie di Noctis o le mazzate di Gladio e ne nasce una rocambolesca fuga tra canyon e sentieri tortuosi, col fiato del Behemoth a distanza ravvicinata. Qui, purtroppo, si è consumato il momento più basso della nostra prova: durante l’assalto del Behemoth, Noctis è rimasto bloccato tra il mostro e un costone di roccia. Non si riusciva a girare la visuale e Noctis è spirato senza che riuscissimo né a vederlo, né a uscire dall’angolo a tentoni. Mah. Troppo presto per trarre conclusioni affrettate.

È stato soprattutto un bel viaggio e siamo arrivati col fiato corto, con il rammarico di non aver esplorato a fondo l’intera zona di Episode Duscae. E quindi, qual è la sintesi che riassuma in un solo colpo tutto il senso un’avventura lunga un’ora? Eccola: troppo poco. Lo sguardo è ancora perso verso l’orizzonte e il desiderio di viaggiare, scoprire, farsi strada tra i nemici a colpi di spada è ora più forte che mai. Quando esce Final Fantasy XV? Spegnendo il demo ci viene quasi voglia di richiederlo alla cara ragazza. Quasi….

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