Il nuovo capitolo della saga Square Enix arriverà a giugno ma Final Fantasy XVI sta già facendo pesantemente parlare di sé soprattutto a seguito di una serie di dichiarazioni fatte da Naoki Yoshida, producer de gioco.
La storica serie di videogiochi prodotta da Square Enix punta al rinnovamento con il capitolo XVI che, anche se non è ancora uscito, si è già creato una buona platea di giudici che ne hanno esaminato ogni aspetto a partire dalle parole proprio del producer che, in una serie di interviste, ha provato a descrivere ciò che i giocatori e le giocatrici possono ragionevolmente aspettarsi di trovare in questo angolo di mondo dalle ispirazioni medievali europee.
Ma non siamo qui per discutere se l’espressione “realismo medievale” possa o meno essere utilizzata come descrizione di un videogioco che, queste sono le parole di Yoshida, rappresenta un piccolo angolo di un mondo molto più vasto e per questo motivo non contiene molta diversità etniche ma che allo stesso tempo permette ad esseri umani di evocare creature di altre dimensioni e lottare contro mostri e draghi. Perchè non è forse questo il dettaglio che vi sconvolgerà di più.
Final Fantasy XVI come Il Signore Degli Anelli
Il mondo creato da Square Enix per il nuovo capitolo di Final Fantasy è un mondo che abbiamo già intuito si è tinto di nero e racconta una storia lunga e complessa, matura e contemporanea. Qualcosa che non è del tutto nuovo se avete mai messo le mani su uno dei giochi Final Fantasy. Volendo citare quello che è considerato da molti il gioco perfetto, Final Fantasy VII, la serie di Square Enix ha per esempio trattato temi forti come l’ecologia e il rispetto ambientale, potremmo dire, secoli prima che diventassero trend topic globali.
Ma la serie Square Enix ha anche mostrato a tutti le capacità delle console su cui di volta in volta i suoi giochi sono usciti e uno dei modi con cui mostrare al meglio ciò che può fare Final Fantasy è stato sicuramente utilizzando le cutscene. La morte di Aerith, il ballo tra Squall e Rinoa, potremmo andare avanti all’infinito. Le cutscene punteggiano da sempre il racconto dei Final Fantasy con una resa tecnica straordinaria. E anche in Final Fantasy XVI avrete modo di strabuzzare gli occhi. Solo che dovrete farlo per almeno 11 ore.
Non era meglio fare un film?
Secondo le dichiarazioni fatte da Yoshida in una recente intervista con i colleghi di Gematsu, Final Fantasy XVI è infatti costellato da una serie di momenti raccontati proprio attraverso i momenti cinematici: “una cosa che era importante per noi, comunque, era raccontare una storia che fosse completa dall’inizio alla fine e credo che ce l’abbiamo fatta“, così esordisce Yoshida parlando di uno dei quattro pilastri del gioco ovvero la storia, “per facilitare questo ci sono oltre 11 ore di cutscene cinematiche solo nello scenario principale, tutte cucite insieme nell’esperienza di gioco in engine e in real time“. Calcolando che Hiroshi Takai, game director, ha dichiarato che per la storia principale ci vogliono circa 35 o 40 ore stiamo parlando di un quarto di tutta l’esperienza di gioco.