David Rosen, fondatore di Wolfire Games, ha cercato di dare una spiegazione del perché si sia visto costretto a denunciare all’antitrust Valve riguardo alcune pratiche scorrette messe in atto su Steam.
La denuncia era partita in aprile e oggetto del contendere erano state le pratiche anticompetitive che, questo è ciò di cui si lamenta Rosen, hanno portato a prezzi non concorrenziali. Nella denuncia si leggeva sempre che, secondo Rosen, Valve sfrutterebbe la sua posizione dominante nel mercato dei videogiochi per PC per prendersi una fetta straordinariamente alta dei guadagni da ogni in vendita che praticamente passa sulla sua piattaforma.
Questa fetta enormemente alta è il famoso 30% che Valve si tiene quando uno sviluppatore vende una copia del proprio titolo su Steam. Probabilmente qualcosa deve essersi cominciato a muovere quando Epic ha deciso invece di tagliare la propria percentuale riguardo quelli che mettono i propri titoli in vendita sullo Epic Game Store scendendo dal 30 al 12%. Cosa che poi ha fatto anche Microsoft, limitatamente ai giochi per PC chiaramente.
Adesso Rosen ha deciso di parlare un po’ e piegare che cosa lo ha costretto a portare Valve in tribunale.
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Il motivo per cui Rosen si è visto costretto a portare Valve e Steam in tribunale è perché, come raccontato in un nuovo post sul suo blog, lo sviluppatore ha sperimentato sulla propria pelle la condotta per la quale ha fatto denuncia. Tutto è cominciato quando, racconta Rosen, hanno cominciato ad aprire nuovi store online di videogiochi.
Store che chiedevano una percentuale molto inferiore rispetto a Valve. Quindi, racconta sempre Rosen, “Ho deciso che avrei fornito il mio gioco Overgrowth a un prezzo più basso per sfruttare le commissioni più basse“. Ma questa idea, quando Rosen la portò a Valve, ottenne come risposta la minaccia di rimuovere il gioco da Steam se lo sviluppatore avesse acconsentito a venderlo in qualunque altro luogo a un prezzo inferiore. E qualunque luogo comprendeva anche il sito stesso dello sviluppatore.
A quanto pare, sempre stando a ciò che racconta Rosen sul suo blog, lui è stato solo uno dei diversi sviluppatori che si sono ritrovati con questa minaccia: o alzi i prezzi o ti tolgo il gioco dalla piattaforma. Anche perché, questo è un ragionamento di Rosen, Steam ha comunque una fetta molto grande di mercato. Di conseguenza non sottostare alle regole imposte da Valve, per non dovergli lasciare il 30% di commissione ed essere liberi in sostanza di fare il prezzo che si vuole, per molti piccoli sviluppatori potrebbe significare zero vendite.
Da qui la denuncia e infatti Rosen spiega “Come piattaforma dominante, quando gli sviluppatori mettono i loro giochi su diversi Store online di giochi per PC, la maggior parte delle vendite arriva da Steam. Io credo che questo spaventi la maggior parte degli sviluppatori che se non vendono su Steam perdono la maggior parte dei loro introiti”.
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Valve, quindi secondo la denuncia fatta da Rosen e secondo quanto da lui stesso spiegato in questo blog, sfrutta la sua posizione dominante per poter pretendere il 30% di commissione sulle vendite e allo stesso tempo impedire gli sviluppatori, nei fatti, di poter sfruttare altre piattaforme.
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