Football Manager 2015 – la recensione

In Italia, si sa, il calcio è una religione, qualcosa in grado di influenzare le vite di milioni di appassionati come nient’altro; non c’è da sorprendersi quindi se i più piccoli non sognino altro che inserirsi in quel mondo fatto di emozioni, gloria e fama (donne e ricchezza dopo qualche anno).
Un secolo di storia sportiva però ci ha insegnato che a rendere grandi le vittorie più importanti e a contribuire in maniera sostanziale al successo dei giocatori sono anche gli allenatori. Tattiche, budget, rinnovi, prestiti e trasferimenti, conferenze stampa, blasone e obiettivi: tutti fattori di un’immensa e complessa macchina che soprattutto negli ultimi decenni si è strutturata sempre più a fondo con istituzioni internazionali e regolamenti via via più rigidi.
Una macchina che da anni viene riprodotta per intero in Football Manager, la simulazione manageriale calcistica per eccellenza che negli anni ha spazzato via la concorrenza ed è adesso diventato un vero e proprio fenomeno, arrivato alla sua edizione per l’anno 2015 con novità rivoluzionarie e un’ampiezza mai raggiunta finora.
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La possibilità di influenzare il morale anche in tempo reale diventa uno dei cardini della modalità principale, mentre la Classic è sempre lì pronta a soddisfare i giocatori di vecchia data.

Primo aspetto a colpire il giocatore è la possibilità di scegliere che tipo di allenatore si voglia essere, se più impegnato sul campo d’allenamento o più abile a comunicare e influenzare le persone. Nel primo caso si ha un effetto più importante sull’allenamento e sugli aspetti tattici della preparazione, nel secondo si riesce a influenzare meglio stampa e giocatori. Ciascuno dei due stili ha poi diversi parametri che è possibile modificare singolarmente a seconda di cosa si creda più importante, ma ciò che sembra più interessante è che considerate le numerose novità di questa edizione, la propria scelta sarà davvero in grado di influenzare la propria partita, per quanto bisognerà attendere migliaia di partite prima di poterlo confermare.

La credibilità agli occhi di un giocatore diventa essenziale non solo per il rendimento ma anche per convincerlo a rinnovare un contratto.

FM 2015 accoglie una nuova barra laterale che non solo rende la navigazione molto più semplice ma permette di gestire i vari aspetti con immediatezza e prontezza, lasciando tutto sotto gli occhi del giocatore con tanto di notifiche. La gestione delle tattiche, con la possibilità di impostarne fino a tre immediatamente selezionabili, la ricerca dei giocatori (con un sistema “alla Google”), le nuove finestre, con informazioni meglio disposte e più chiare: questo e molto altro rivoluziona sul serio l’esperienza di gioco e le nuove opzioni sul match completano il quadro, con la possibilità di parlare ai giocatori durante la partita stessa per influenzarne comportamento e morale.
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Influenza sul morale e sulla fiducia nell’allenatore sono elementi essenziali lungo tutto il gioco: la credibilità agli occhi di un giocatore diventa essenziale non solo per il rendimento ma anche per convincerlo a rinnovare un contratto, a non scegliere un’altra squadra o a tollerare l’uscita da una competizione importante. A tal proposito le conversazioni individuali e quelle di gruppo diventano essenziali per dominare questo aspetto, e l’assenza di tutto questo dalla modalità Classic toglie una grossa fetta di giocabilità. Per quanto la modalità Classic sia immediata e più vicina alle edizioni passate, il nuovo FM gode di un’ampiezza e profondità di gioco troppo superiori.
Interessanti anche i progressi nella grafica del campo da gioco, con movimenti più fedeli grazie al motion capture e un’attenzione maggiore su dettagli e illuminazione. Finalmente il 3D e una nuova fisica del pallone fanno sì che la simulazione inizi a meritare questo nome, lasciando solo all’intelligenza artificiale l’onere di migliorarsi per evitare gol e interventi contro ogni logica, ancora troppo frequenti.
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Un capitolo a parte meritano i trasferimenti e il sistema degli osservatori. Si tratta di una sezione molto completa e strutturata, con il già noto sistema di agenti, offerte, ingaggi, clausole, bonus, scadenze e tutto il resto, ma continuano a esserci troppe incongruenze tra valutazioni dei giocatori e cifre necessarie ad acquistarli sul serio. In molti casi si arriva a dover offrire il 100%, a volte persino il 200% in più del valore di mercato, per poi comunque vedersi rifiutare ogni tentativo perché “l’assistito non è interessato a giocare per la sua squadra”. A volte invece si assiste ad acquisti assurdi, con giocatori a fine carriera per le quali vengono rifiutate offerte milionarie, salvo poi vederli andare a squadre meno blasonate per meno di un milione di Euro la settimana successiva.

Interessanti anche i progressi nella grafica del campo da gioco, con movimenti più fedeli grazie al motion capture e un’attenzione maggiore su dettagli e illuminazione.

Comportamenti dell’IA che vanno dunque rivisti, sia sul campo che fuori, ma in definitiva tutta la sezione trasferimenti risulta divertente, avvincente, profonda e adatta a tutti, sia a chi vuole investire per le grandi stelle che a chi vuole risparmiare giocando con contratti in scadenza, giovani e svincolati.
Indispensabile per quest’ultima filosofia è il lavoro degli osservatori, che in questa edizione possono essere mandati alla ricerca di talenti specificando posizione, ruolo esatto e persino regione, nazione o competizione entro la quale cercare. Questi invieranno dei report periodici indicando l’abilità attuale e il valore potenziale di ciascuna scoperta, spesso entro un range di incertezza che richiederà tempi d’indagine più lunghi per poter restituire un’analisi più fedele sull’osservato in questione. Inutile dire che quando le finanze scarseggiano o si ha bisogno di quel giocatore perfetto per quel ruolo, gli osservatori diventano una risorsa indispensabile… nonché uno di quei fattori che rendono FM 15 una simulazione calcistica così fedele e coinvolgente.
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Insomma, passano gli anni ma FM non delude nessuno, né i puristi della serie, né chi cercava una ventata d’aria fresca. La nuova interfaccia non poteva essere più efficace, i miglioramenti grafici sono notevoli e le nuove opzioni sul profilo dell’allenatore variano l’esperienza in allenamento e in dirigenza. Impeccabili le nuove riunioni con la squadra e le conversazioni con i giocatori, sia durante la partita che al di fuori di essa: la possibilità di influenzare il morale anche in tempo reale diventa uno dei cardini della modalità principale, mentre la Classic è sempre lì pronta a soddisfare i giocatori di vecchia data.
Gli aspetti negativi sono davvero pochi, ma in ogni caso il gioco rimane fluido, divertente e coinvolgente soprattutto a lungo andare, rendendolo di fatto il caposaldo che continua ad essere da anni.
Se avete sempre sognato di guidare la vostra squadre verso la gloria correte a comprarlo.

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