Da qualche giorno, Twitter è stato popolato da una hashtag molto particolare, “RIP Fortnite”, come chiaro e deciso segnale di allontanamento dal titolo battle royale per eccellenza sviluppato e gestito da Epic Games.
Fortnite non è davvero morto, anzi, gode ancora di ottima salute. La hashtag impazza sul social per un motivo ben preciso e tutto ciò ha a che fare con una pratica che ha preso piede sulla piattaforma di streaming di Twitch e che in breve tempo ha raggiunto gli streamer popolari e le loro fanbase.
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La pratica in questione è chiamata “wager matches” e consiste essenzialmente in una serie di scommesse sul vincitore della battle royale di Fortnite. Il tutto prende piede attorno agli streamer, dato che si scommette sulla loro vittoria o sconfitta. Fortnite non è l’unico titolo soggetto a questo particolare genere di attività, infatti vi sono altri titoli multiplayer come Apex Legends dove le modalità di scommessa sono le medesime.
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In particolare, nell’ambiente di Twitch vengono usati dei punti da spendere sui canali degli streamer, per cui si parla di una valuta fittizia, senza alcun valore in denaro corrispettivo. Tuttavia, ciò che ha fatto scattare la scintilla è l’inizio dell’uso di soldi veri e propri per i wager match. Lo streamer Clix, in particolare, ha deciso di utilizzare del denaro vero e proprio al posto della valuta fittizia di Twitch durante i suoi match.
Epic Games è intervenuta immediatamente, inviando un messaggio allo streamer intimandogli di smettere, pena il ban del suo account da Fortnite (alleghiamo il tweet di Clix in calce all’articolo). Infatti, la giovanissima utenza che non solo popola i server del gioco free to play di Epic Games ma anche i canali dei content creator su Twitch risulta molto esposta al fenomeno e, di conseguenza, l’azienda cerca di scoraggiare ciò che, a conti fatti, è l’equivalente del gioco d’azzardo basato sui risultati di un nostro Punto Snai.
Ciò che ha causato l’esplosione della hashtag “RIPFortnite” è forse una protesta nei confronti di questa pratica? Assolutamente no: il suo uso serve a comunicare che ciò che manteneva vivo l’ambiente di Fortnite era proprio il brivido della scommessa che, ora, risultando vietata e scoraggiata, non anima più la fiamma dei giocatori.
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