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Forza Horizon 2 – la recensione

Nella maggior parte dei casi, l’obiettivo dei racing game è sempre lo stesso: tagliare per primi il traguardo. Ciò che fa la differenza, però, è come si affronta il percorso per arrivarci. Lo si può fare seguendo un tracciato obbligato o potendo imboccare strade alternative, con uno stile di guida simulativo e altamente realistico oppure con uno più arcade e permissivo. Ecco, la serie di Forza Horizon non ha fatto altro che prendere tutti questi elementi, mescolandoli per dare vita a un prodotto unico e dalla particolare natura ibrida, che è riuscito a guadagnarsi la simpatia del pubblico pur non vantando la profondità del suo “fratellone” Forza Motorsport. A due anni di distanza dal primo episodio, il team di Playground Games debutta sulla nuova ammiraglia di Microsoft proponendo un sequel, come vedremo, di assoluto spessore e capace di proporre un’esperienza di guida arcade decisamente fuori dal comune.

Il sistema di Drivatar, ereditato nientemeno che Forza Motorsport 5, non farà poi che rendere l’IA degli avversari quasi viva, garantendo sempre un buonissimo livello di sfida.

In Forza Horizon 2, gli appassionati del mondo dei motori sono nuovamente invitati a prendere parte all’Horizon Festival, evento che riunisce musica e bolidi da favola all’interno di un’unica enorme competizione. Come di consueto, ci ritroveremo a vestire i panni di un neo-pilota alle prese con la classica scalata al successo, la cui vetta è rappresentata dalla carica di Campione del Festival.
Questa volta l’evento prende luogo nelle regioni dell’Europa Meridionale, coinvolgendo in particolare i confini della Francia e dell’Italia: ciò significa che a fare da sfondo alle varie competizioni ci saranno strade assolate, panorami mozzafiato e campi sterminati entro cui correre in totale libertà, per un totale del triplo di percorsi guidabili rispetto al primo Forza Horizon.

Gli sviluppatori si sono davvero impegnati a fondo affinché ciascuna automobile fosse in grado di restituire all’utente un feedback unico.

Una vastità a cui è associata una densità di contenuti assolutamente proporzionale: infatti, la quantità di cose da fare all’interno del gioco è a dir poco stupefacente. Nonostante la natura open world del titolo porti il giocatore a dover coprire grandi distanze per avanzare da una meta all’altra, non si provano mai realmente sensazioni di noia o frustrazione. Ogni viaggio rappresenta infatti l’opportunità di imbattersi sempre in nuove occasioni che potrebbero persino distrarci dall’obiettivo principale, come sfide opzionali o collezionabili. Questi ultimi sono rappresentati da centinaia di cartelli da distruggere al fine di incrementare i propri punti esperienza o per ottenere uno sconto al prezzo richiesto dai viaggi rapidi. Durante il nostro tragitto potremo anche imbatterci nei “gioielli perduti”, un’altra tipologia di collezionabili rappresentata da vetture che, una volta riparate, andranno ad aggiungersi alla nostra collezione di auto.

A proposito delle auto, il lavoro di diversificazione dei vari modelli a livello di manovrabilità è veramente sublime. Gli sviluppatori si sono davvero impegnati a fondo affinché ciascuna automobile fosse in grado di restituire all’utente un feedback unico e capace di evidenziare i punti di forza di ciascuna vettura. Ciò però non è finito col causare una deriva simulativa dell’esperienza, quanto piuttosto col proporre un modello di guida arcade più profondo del solito e da cui anche gli amanti della simulazione potranno ricavare diverse soddisfazioni.

A fare da sfondo alle varie competizioni ci saranno strade assolate, panorami mozzafiato e campi sterminati entro cui correre in totale libertà.

Il gioco presenta infatti un menu di opzioni davvero dettagliato, coinvolgendo un enorme quantitativo di personalizzazioni applicabili al modello di guida, che può essere reso più difficile da padroneggiare attraverso la disattivazione di tutti gli aiuti relativi alla manovrabilità. Inoltre, accedendo all’Horizon Festival Hub si potranno persino apportare modifiche estetiche e meccaniche ai propri bolidi. Grazie a una vasta scelta di componenti, la fase di tuning permette di migliorare le prestazioni del proprio motore in modo altamente appagante, offrendo la possibilità di perfezionare i pezzi già in nostro possesso o di inserirne di totalmente nuovi. E, nel caso in cui non abbiate molta dimestichezza col mondo delle quattro ruote, c’è anche un’opzione che consente di aggiornare il motore attraverso una selezione automatica dei componenti.
Anche la quantità di eventi disponibili all’interno del gioco è assolutamente impressionante. Con una ragguardevole cifra che supera i 700 eventi, tra gare classiche, off-road, a tempo e chi più ne ha più ne metta, di certo saranno ben pochi gli istanti in cui vi ritroverete senza niente da fare. Il sistema di Drivatar, ereditato nientemeno che Forza Motorsport 5, non farà poi che rendere l’IA degli avversari quasi viva, garantendo sempre un buonissimo livello di sfida.

La quantità di eventi disponibili all’interno del gioco è assolutamente impressionante.

A chiusura del tutto, c’è poi la possibilità di poter passare dalla modalità single-player a quella multigiocatore senza soluzione di continuità, fatto che rende l’ultimo di titolo di Playground Games estremamente attuale e rispettoso delle prerogative della next-gen. Ciò significa che, con la sola pressione di un tasto, potrete passare in un batter d’occhio dal guidare da soli per le sterminate aree di gioco allo scorrazzare in compagnia dei vostri amici, continuando nel frattempo a poter guadagnare i punti esperienza relativi alla parte offline del gioco.
Non si può non menzionare poi l’eccezionalità del comparto tecnico di Forza Horizon 2. Con una risoluzione di 1080p e un framerate che non si schioda mai dai 30 fotogrammi al secondo, il gioco risulta davvero bello vedere, grazie alla presenza di automobili modellate con una cura per il dettaglio a dir poco maniacale e di paesaggi che sembrano progettati appositamente per rapire lo sguardo del giocatore attraverso la loro straordinaria bellezza. Una cura altrettanto certosina è stata riposta nella realizzazione della colonna sonora (d’altro canto stiamo partecipando a un festival musicale!), che con più di 150 brani riesce a toccare una grande varietà di generi (dal pop al rock, alla musica classica) apportando sempre emozioni diverse all’esperienza di guida.

La quantità di cose da fare all’interno del gioco è a dir poco stupefacente.

In conclusione, insomma, potremmo dire che per il team di Playground Games la storia si ripete. Come Forza Horizon è stato uno dei titoli più meritevoli all’interno della line-up di Xbox 360, così il suo successore si impone prepotentemente nel parco esclusive di Xbox One mostrandocene fieramente i muscoli. Paesaggi mozzafiato, un parco di oltre 200 auto e un livello di libertà davvero appagante permettono all’opera di Playground di tagliare vittoriosa il traguardo del successo, rendendola di fatto un must-have per ogni appassionato d’auto che si rispetti.

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