Il crollo del FTX ha condotto l’exchange alla bancarotta ed ha scosso come un vero e proprio terremoto il mondo delle criptovalute, che ora tenta di riprendersi dallo shock. Il tutto in soli pochi giorni, in una parabola che in soli tre anni aveva visto l’exchange raggiungere le stelle e divenire uno dei più grandi ed affidabili del settore. Scopriamo tutti i dettagli.
Affidabile e solida. Così l’azienda di exchange FTX, fondata dal miliardario Sam Bankman-Fried nel 2019 ed operativa nel settore delle criptovalute, é stata considerata soltanto fino a poche settimane fa dall’intero settore finanziario, tanto quello virtuale quanto quello tradizionale. E, invece, in appena pochi giorni é giunto il crollo vertiginoso che ne ha causato la bancarotta.
E’ stata una notizia diffusa in rete dal sito web specializzato in bitcoin e valute digitali, CoinDesk, ad innescare il tracollo: Mercoledì 2 Novembre, infatti, un articolo ha reso noto il partenariato finanziario tra l’azienda di Bankman-Fried e la società Alameda Research, sempre posseduta e controllata dal magnate miliardario, che opera in ambito di trading finanziario.
E’ bastato un dettaglio a far tremare gli investitori, emerso da un bilancio privato pubblicato da CoinDesk, nel quale risultava che buona parte del capitale di Alameda fosse composto dalla criptovaluta emessa proprio dalla partner FTX, ovvero i token FTT. Ed ecco che, in poche ore, gli investitori hanno chiesto di ritirare più di sei miliardi di dollari posseduti in FTT, ritenendo che il bilancio pubblicato dimostrasse una posizione finanziaria di FTX assai meno solida di quanto credessero. E, inevitabile, é giunto quindi il tracollo.
Prima della bancarotta, la FTX si é occupata della maggior parte degli scambi di criptovalute che avvengono nel mondo. Un piccolo grande impero costruito in soli tre anni e che, grazie ad un’estesa ed efficace strategia pubblicitaria operata negli Stati Uniti ed agli stretti rapporti con l’establishment del Partito Democratico (di cui Bankman-Fried é sostenitore e donatore), é riuscito a raggiungere prestigio e notorietà in pochissimo tempo, contendendosi le attività di exchange con un colosso come Binance.
E proprio Binance, per evitare il tracollo completo ed il conseguente contraccolpo sul settore, ha deciso di acquisire FTX, salvo poi confermare di non poter supportare le criticità effettivamente riscontrate nel bilancio dell’azienda. Il che ha rappresentato il verdetto finale.
L’intero universo delle criptovalute ne ha subito immediatamente il contraccolpo, in particolare nei giorni subito precedenti e successivi alla dichiarazione di bancarotta (avvenuta ufficialmente Venerdì 11 Novembre), con perdite fino al 45% del proprio valore da parte dell’exchange Crypto.com ed il BitCoin sceso a quota 15.390,00 dollari. Le oscillazioni ora paiono tornare ad una tendenza al rialzo e dunque alla stabilizzazione, ma é ancora presto per prevedere tutti gli effetti collaterali di quanto accaduto.
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