Quello che ci è capitato per le mani attraverso Twitter e a metà strada tra un episodio di Black Mirror e la premessa di Sword Art Online ma più di tutto forse è il futuro del VR al di là dei videogiochi. E non siamo ancora sicuri di essere pronti.
Un po’ come il 3D al cinema la realtà virtuale viene percepita come un accessorio per rendere l’esperienza di intrattenimento più realistiche e vicina. Basti pensare al grande lavoro che alcuni team di sviluppo stanno portando avanti proprio per il VR e all’impegno di società come Sony che da poco ha immesso sul mercato il PSVR2. E come per il 3D, anche la storia della realtà virtuale torna indietro nel tempo come ci è già capitato di vedere.
Ma riprendendo una riflessione fatta a partire da quella fotografia che qualcuno ha ritrovato e messo su reddit di quando nel 1997 già esistevano i visori e con tutti i loro limiti tecnologici già sembrava di viaggiare nel domani, i passi avanti più importanti avvengono quando le stelle della tecnologia si allineano e se adesso PSVR2 è il behemot tecnologico che tutti stiamo sperimentando lo deve anche agli sviluppi tecnologici di altri settori. Allo stesso modo ciò che la società denominata Wist Lab è in grado ora di fare qualche anno fa non sarebbe stato neanche pensabile ma adesso si tratta di una strana realtà. La domanda è se siamo pronti.
Auto volanti, viaggi nel tempo, il teletrasporto. Provate ad immaginare qualcosa che si trovi o si sia trovato nella fantascienza ed è probabile che un accenno sia già presente nella realtà. Ciò che però al momento ci dà l’impressione più forte di un salto nella tecnologia del futuro è di certo la realtà virtuale seguita a breve giro dalla realtà aumentata. Ma, a ben guardare, probabilmente né l’una né l’altra tecnologia sarebbero arrivate con questa tempistica senza lo sviluppo di altre tecnologie tra cui quelle degli smartphone. Perché non esiste realtà aumentata senza uno strumento che filtri la realtà e aiuti ad aggiungere elementi, per esempio. Ma l’esperimento di Wist Lab dal nome Wist: immersive Memories sembra fare un passo avanti che ha del fantascientifico.
Sul loro profilo Twitter sono pubblicati alcuni video che mostrano una tecnologia con cui, attraverso un visore per la realtà virtuale, è possibile avere la resa tridimensionale di un video registrato con il cellulare. La tecnologia permette quindi di avere sul cellulare, attraverso un visore e con la realtà aumentata, una sorta di streaming direttamente dal passato. Siamo ovviamente lontani dall’idea che si possa creare un ricordo da zero (anche se sul sito ufficiale si parla per esempio già di una feature di “miglioramento” del ricordo) ma l’utilizzo di un visore per il VR al di fuori dei videogiochi e con contenuti che possiamo definire generati dagli utenti è un’evoluzione e una ramificazione che apre a una serie infinita di sbocchi, porte e corridoi.
Si tratta di un passo avanti nell’utilizzo della tecnologia VR straordinario. Wist Lab è in grado di elaborare nello spazio tridimensionale qualcosa che non è stato concepito inizialmente per quello spazio. Ma, come per tutto ciò che è tecnologia, c’è anche chi mostra da subito una leggera perplessità. E ritorna più è più volte il paragone con un episodio della serie Black Mirror in cui viene proprio accennato al ricordo rivissuto all’infinito. Con la tecnologia di Wist Lab ancora in closed beta non c’è pericolo che qualcuno si sieda su un divano e si lasci morire di inedia per rivivere all’infinito un evento del proprio passato ma di certo è qualcosa che forse un domani toccherà prendere in considerazione.
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