Ennesimo game as a service rischia fallimento dopo meno di un anno

Nel mondo dei Game as a Service, volendo fare una citazione da un noto programma televisivo, un giorno sei in e il giorno dopo sei out e i numeri registrati da questo titolo in particolare sono decisamente allarmanti.

Il pubblico di giocatori e giocatrici che si entusiasma con poco ma che con altrettanta facilità dimentica e se ne va va tenuto sempre sulla corda. Lo stile dei cosiddetti GaaS è proprio quello di punteggiare l’anno solare con contenuti sempre più rocamboleschi. E soprattutto pompati dal dietro le quinte dei team di sviluppo che se ne occupano con la regolarità di una catena di montaggio.

multiversus numero giocatori
GaaS a rischio (videogiochi.com)

Da più parti arrivano da tempo critiche a questo modello di business per i videogiochi in cui al contenuto solido si preferiscono i fuochi d’artificio per continuare ad attirare l’attenzione. E come dimostrano i numeri registrati da SteamDB, anche per quei giochi che hanno dietro le spalle nomi molto solidi e che quindi possono teoricamente contare su una fanbase pressoché infinita rischiano di finire nel dimenticatoio esattamente come l’ultimo arrivato.

Neanche Warner Bros al riparo dalla crisi dei Game as a Service

Circa un anno fa abbiamo cominciato a seguire il percorso di un nuovo progetto multiplayer online sul modello dei menu all you can eat che sfornano a getto continuo personaggi, skin, oggetti ed eventi. Un trend che guardando ai numeri enormi di titoli come Genshin Impact e Fortnite, per non dimenticare anche PUBG, sembra la scelta vincente per chiunque voglia fare un gioco da milioni di giocatori in contemporanea. Ed effettivamente anche per Multiversus all’inizio così è stato.

multiversus ancora aperto
Black Adam (videogiochi.com)

Ma andando a guardare le statistiche su SteamDB il gioco che mescola tutto ciò che sta sotto l’etichetta Warner Bros ha improvvisamente perso attrito e i giocatori lo stanno rapidamente abbandonando. Il grafico che tiene conto del numero di giocatori, insieme a quello di chi segue le dirette su Twitch, mostra un picco ovviamente nel momento in cui il gioco è stato rilasciato, era l’estate dell’anno scorso, ma a fronte di un interesse degli spettatori più o meno costante il numero di chi invece lo ha effettivamente giocato si è ora appiattito toccando il minimo storico di meno di 2 mila giocatori contemporaneamente. Mentre vi scriviamo, su Steam, per questo Game as a Service ci sono solo 545 giocatori mentre nelle ultime 24 ore se ne sono registrati nel momento di picco 1114. E ormai anche i numeri di Twitch si sono appiattiti con 297 che stanno guardando contenuti relativi a Multiversus in questo momento e un picco a 644 utenti.

Un destino segnato per tutti?

Come dicevamo in apertura, i Game as a Service sembrano apparentemente molto facili ma con altrettanta facilità spariscono dai radar e per mantenere l’attenzione c’è bisogno di continui nuovi contenuti. La prima stagione di Multiversus aveva portato cinque nuovi personaggi tra cui Black Adam e poi Rick e Morty. Nella seconda stagione iniziata a metà novembre è arrivato solo Marvin il marziano e poi più nulla. La terza stagione non comincerà prima della fine di marzo ma occorrerà vedere se non sarà troppo tardi per un gioco che comunque per essere un free to play è decisamente costoso con tante skin che arrivano a costare l’equivalente di circa 15 euro l’una.

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