Il ghiaccio artico è minacciato da vere e proprie “bombe termiche”: la scoperta

Alcune “bombe termiche” stanno minacciando il ghiaccio marino artico. I ricercatori potrebbero aver scoperto un’imminente catastrofe

Bombe termiche
Bombe termiche, ghiaccio artico a rischio (pixabay)

Le bombe termiche sottomarine vanno a rappresentare uno dei vari meccanismi strettamente connessi al riscaldamento globale. Questo sta decisamente mutando lo scenario dell’Oceano Artico. Il ghiaccio marino artico potrebbe scomparire ancora più rapidamente a causa questi getti di acqua calda, soprattutto in determinati periodi dell’anno. Si tratta di vere e proprie “bombe termiche” che minacciano l’ecosistema.

Bombe termiche è il nome con cui gli scienziati chiamano i flussi d’acqua calda, appunto, provenienti dall’Oceano Pacifico che filtrano nell’Oceano Artico. Il ghiaccio si sta sciogliendo ormai a ritmi molto veloci, quindi rappresentano una seria minaccia per l’intera regione. Sono definite bombe dagli esperti dato che gli effetti sono in grado di riscaldare i ghiacciai dell’Artico per mesi od addirittura anni.

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Le “bombe termiche” che minacciano il ghiaccio artico

Bombe termiche, ghiaccio artico a rischio (pixabay)

Si tratta di un fenomeno che desta sempre più preoccupazione. L’argomento è diventato il focus di un nuovo studio pubblicato qualche giorno fa sulla rivista Nature Communications. Il calore che provocano i getti oceanici del Pacifico non hanno un effetto temporaneo. Infatti, stando a quanto osservato dagli scienziati, questo fenomeno si è rafforzato negli ultimi 10 anni. Le bombe di calore “vorticose” possono durare per mesi o persino per anni. I flussi provenienti dal Pacifico, oltre ad accelerare lo scioglimento dei ghiacciai, introducono nell’ecosistema artico un mix di materie organiche.

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Tuttavia si deve ancora approfondire l’impatto che ha tale fenomeno. Per capire il meccanismo delle bombe, nel 2018, MacKinnon ha guidato una spedizione nell’Oceano Artico. Nell’ambito del progetto Stratified Ocean Dynamics of the Arctic (SODA), finanziato dall’Ufficio statunitense di ricerca navale. Lo scopo della missione era quello di scoprire come, attraverso lo stretto di Bering, i flussi d’acqua calda dell’Oceano Pacifico entrano nell’Oceano Artico. Scorrendo verso il fondo dell’articolo, è possibile vedere come si muovono i flussi di acqua in un post su Twitter.

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