Ghost in the Shell: Stand Alone Complex – First Assault Online – Hands On

Dopo aver rinnovato il mondo dell’animazione con le sue tematiche “cyberpunk”, Il franchise di Ghost in the Shell arriva su PC grazie a Nexon Europe, che si prende il compito di riportare il mondo futuristico del manga e anime in un videogioco free to play.
Ghost in the Shell: Stand Alone Complex – First Assault Online (d’ora in poi solo Ghost in the Shell, per semplificare la lettura) è un FPS multigiocatore nel quale vestiremo i panni dei personaggi della famosa “Sezione 9”, umani potenziati grazie a impianti cibernetici che gli garantiscono abilità uniche di attacco e supporto.
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La notizia dell’arrivo occidentale non giunge in modo del tutto inaspettato; il gioco era stato pubblicato qualche tempo fa in Corea, ottenendo un ottimo riscontro di pubblico e critica. Ora però in questa sua stessa natura di sparatutto online multigiocatore, dovrà riuscire a conquistare i cuori dei giocatori europei.
La nostra prova del gioco si è tenuta in modo diverso dal solito: abbiamo avuto occasione di confrontarci direttamente con i responsabili della pubblicazione europea, oltre che con alcuni colleghi, in audioconferenza.

Non c’è stato bisogno di un tutorial per capire come muoversi: i comandi di gioco di Ghost in the Shell si sono presentati fin da subito in maniera piuttosto intuitiva.

Dopo aver fatto le dovute presentazioni, il cast eterogeno di voci ci ha accompagnato durante i momenti di gioco, guidandoci all’interno di tutte le funzionalità per spiegarcele nel dettaglio.
I responsabili di Nexon Europe ci hanno prima di tutto raccontato di essere veri appassionati di Ghost in the Shell. Volendo così riportare il mondo iconico del manga e anime in un videogioco, hanno deciso di prendere ispirazione dall’episodio 24 di Ghost in the Shell: Stand Alone Complex. Più in generale, personaggi e mappe traggono spunto da tutta la serie.
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Una volta effettuato il login e selezionato il server, ci è stato chiesto di scegliere il personaggio di cui vorremmo vestire i panni. Una scelta che andrà effettuata con cura visto che non ci sarà possibile cambiarlo nell’immediato.
Ghost in the Shell è free to play e permette ai giocatori di effettuare microtransazioni tramite uno shop dedicato. Tutte le armi e i potenziamenti aggiuntivi presenti possono però essere ottenuti anche con i crediti guadagnati in gioco.
Divisi in due squadre, abbiamo giocato le tre diverse modalità. Prima tra tutte il classico deathmatch.
Non c’è stato bisogno di un tutorial per capire come muoversi: i comandi di gioco di Ghost in the Shell si sono presentati fin da subito in maniera piuttosto intuitiva anche grazie alla localizzazione in lingua italiana: mouse e WASD sulla tastiera per muoversi, tasti da F1 a F3 per cambiare arma dopo ogni morte, “Q” per attivare l’abilità speciale e condividerla con i membri del gruppo vicini; il tasto “E” per ottenere i benefici della suddetta abilità alleata.
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La prima mappa in cui ci siamo scontrati è di piccole dimensioni, adatta quindi ai nuovi giocatori per prendere confidenza con le meccaniche di gioco. Alcuni edifici rialzati hanno favorito l’utilizzo di armi da cecchino, anche se la frenesia data dal combattimento ha prediletto chi continuava a muoversi in cerca dell’avversario, piuttosto chi si avvantaggiava delle tecniche di “camping”, appostandosi in attesa dei nemici.

La natura free to play del gioco e la sua ispirazione al franchise di Ghost in the Shell, rende questo FPS multigiocatore un titolo accattivante anche se principalmente adatto ai “casual gamer”.

La seconda modalità di gioco, rivolta alla conquista di punti di controllo, ha richiesto una maggiore collaborazione. In questo caso, si è rivelata essenziale la comunicazione vocale tra i membri del gruppo. Questa modalità è caratterizzata inoltre da una maggiore componente strategica con l’entrata in campo del Tachikoma, un robot la cui attivazione facilita l’uccisione degli avversari e la presa dei punti di controllo. Sarà quindi compito della squadra avversaria hackerarlo per disattivarlo prima che sia troppo tardi.
L’ultima modalità è invece quella più adatta ai videogiocatori competitivi. Con una sola vita a disposizione ci è stato richiesto di adottare tecniche difensive nel proteggere i compagni di squadra: lo scopo sarà quello di disattivare in tempo una serie di bombe piazzate in territorio nemico. Vince chi elimina tutti i membri della squadra avversaria o chi disattiva per primo tutte le bombe.
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In definitiva, la natura free to play del gioco e la sua ispirazione al franchise di Ghost in the Shell, rende questo FPS multigiocatore un titolo accattivante anche se principalmente adatto ai “casual gamer”. A livello grafico si presenta nella media e, nella nostra prova, abbiamo anche riscontrato qualche breve calo nel frame rate, dovuto probabilmente al fatto che ci trovavamo davanti a una versione ancora in beta.
Sebbene inizialmente il gioco si dovrebbe presentare senza la possibilità di effettuare micro-transazioni, la successiva presenza di uno shop invasivo (armi e accessori, boost, skin e personaggi aggiuntivi), farà storcere il naso a chi è intenzionato a giocare gratuitamente a discapito di chi invece può permettersi di sbloccare numerosi contenuti aggiuntivi a pagamento. Resta quindi da valutare quanto sarà incisivo, sul lungo periodo, l’aver ottenuto armi e potenziamenti in anticipo rispetto ad altri giocatori.

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