Il Giappone è un Paese complesso e la storia che vi raccontiamo oggi che ha per protagonisti un giocatore e due Streamer molto famosi a noi sembra un’assurdità ma rientra, almeno in parte, proprio in ciò che nel Paese del Sol Levante viene considerato “divertente”.
Omoshiroi direbbero probabilmente, ma per più di qualcuno quello che si sono inventati Kawano e Jyobin, due giocatori di Street Fighter 5 famosissimi per i loro stream, non è stato divertente. E dato anche il modo in cui vengono trattati i giocatori professionisti di esports, cosa che sia Kawano sia Jyobin sono, da loro ci si aspetterebbe un comportamento un po’ più da professionisti.
Perché al centro di questa vicenda non c’è un gioco finito male, ma un comportamento al limite del bullismo, se non proprio definibile come tale, che sta sempre più trovando anche spazio nei titoli dei quotidiani e dei telegiornali giapponesi.
Ed è stato talmente tanto poco divertente che la prima vittima di tutto questo, cioè un altro streamer poco conosciuto che è stato costretto come penitenza a infastidire fino quasi alle molestie un’altra giocatrice, alla fine si è sentito in colpa e si è scusato pubblicamente per essersi prestato e non essersi invece tirato indietro. E ha costretto poi anche Kawano e Jyobin a scusarsi.
Il Giappone e quel vizio dei batsu game tra gli streamer
Tutto è cominciato con Kappy Games, uno streamer non troppo conosciuto che si è ritrovato in mezzo e costretto a sottostare alle richieste di Kawano and Jyobin, 2 Pro Gamers di Street Fighter 5, per una penitenza. Kappy Games è stato “ costretto” a prendere di mira altri giocatori online streamers e prenderli in giro fino a farli vergognare. Sentitosi in colpa si è poi scusato pubblicamente con Memeu, la streamer presa di mira.
Ma all’inizio nè Kawano nè Jyobin si sono preoccupati di fare altrettanto, nonostante durante lo stream fosse diventato evidente che la giocatrice non si sentisse a proprio agio a dover rispondere alle domande sempre più personali e sempre più imbarazzanti cui veniva sottoposta. Kawano poi si è scusato ma con un messaggio privato, mentre Jyobin è rimasto ancora in silenzio prima di scusarsi anche lui in modo decisamente telegrafico.
Un comportamento che in Giappone non è considerato onorevole. Quando si commette un errore, non basta mandare un sms a qualcuno e dire “Mi dispiace”. Alla fine sia Jyobin sia Kawano si sono scusati ma per Jyobin questo brutto scherzo ha avuto conseguenze importanti: Yoshimoto Gaming , l’agenzia di talenti per cui lavorava, lo hai infatti licenziato.
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Tutta la questione è nata proprio perché in Giappone essere un giocatore professionista significa avere una licenza e quindi essere considerato a tutti gli effetti un professionista e una figura pubblica. E dalle figure pubbliche non si possono tollerare comportamenti di molestie dettati soltanto dalla propria posizione di potere. Qualcosa che dovremmo imparare anche noi, anche se non abbiamo la licenza e magari ci troviamo soltanto a giocarci una partita a PES.