I videogiochi possono essere pericolosi, soprattutto se vincete un torneo e festeggiate come è successo al giocatore professionista CakeAssault.
Lo scorso fine settimana, CakeAssault ha vinto un importante torneo di Rivals of Aether. E la gioia assoluta si è trasformata in dolore atroce quando, a forza di saltare e dimenarsi sul palco, ha finito con il lussarsi la spalla.
Decisamente potrebbe trattarsi dell’ultima frontiera degli infortuni sul lavoro ma qualche commento su Twitter postato sotto il video dell’incidente di questo giocatore di esports ha aperto di nuovo la questione del se si possano effettivamente chiamare sport i videogiochi giocati dai professionisti.
Videogiochi, esports e spalle lussate
A popoff to put Hungrybox to shame. Congratulations to @CakeAssault_ for winning Rivals of Aether at Riptide! pic.twitter.com/AyePRiW0Me
— Not Panda | turndownforwalt (@turndownforwalt) September 12, 2021
Quello che è successo all’incirca una settimana fa è che un torneo tenutosi a Sandusky, stato dell’Ohio, durante l’evento Riptide si è trasformato da momento di gloria in un momento di dolore per un giocatore professionista. Il pro-player, che su Twitter va sotto il nome di CakeAssault, stava festeggiando dopo aver vinto l’ultimo scontro e si è fatto prendere la mano e il braccio saltando e lanciando pugni in aria con talmente tanta veemenza da slogarsi la spalla sinistra.
Il video è arrivato su Twitter in un baleno e subito si sono create due fazioni: quella di chi ha pensato che il ragazzo si fosse fatto seriamente male e quella di chi invece ha pensato a una presa in giro. Lo stesso CakeAssault ha dovuto dire apertamente su Twitter di essere caduto a terra proprio perché si era slogato la spalla. E sulla questione spalla lussata si è aperta poi un’altra parentesi social che si è riempita di commenti canzonatori sul fatto che il giocatore si sia fatto male semplicemente festeggiando. “Ecco il problema dell’America ora,” scrive uno addirittura, “tutti i nostri ragazzi sono molli e non vinceremo mai un’altra guerra con questa generazione di braccia flaccide da bambini”.
Una parentesi che si è riempita di persone che hanno sentito la necessità di far notare anche come sarebbe improprio, dal loro punto di vista almeno, definire esports i tornei professionisti di videogiochi dato che non c’è nessun allenamento fisico e che in realtà si tratta, parafrasando e riassumendo, di una manciata di ragazzini sovrappeso seduti sul divano.
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In realtà la questione degli esport è molto più complessa e, come in altri aspetti della vita, non si dovrebbe giudicare qualcuno soltanto dal suo aspetto fisico. Avete provato per esempio a dire qualcosa a un sollevatore di pesi professionista? Questo non toglie comunque che è sempre bene fare un po’ di stretching, anche tra un torneo e l’altro.