Se ne stanno andando in migliaia. E non c’è verso di trattenerli. Siamo di fronte a un esodo che ha cause diverse.
Al centro della vicenda c’è World of Warcraft, un videogioco che conoscono anche quelli per cui il massimo della tecnologia è il calcio balilla. Ma che sta succedendo? C’è un esodo di giocatori che stanno abbandonando in blocco lo MMO più famoso di sempre. Un MMO che è frutto del lavoro di decenni di Activision Blizzard.
Quella Activision Blizzard che adesso è nell’occhio del ciclone, o forse più al centro di una tempesta vista la traduzione possibile del suo nome, a causa di infamanti accuse di molestie. Ma a quanto pare non è soltanto l’indignazione collettiva che sta affossando World of Warcraft.
Sono 17 anni che i giocatori vivono nella terra di Azeroth ma ora i social si stanno popolando di persone scontente che annunciano pubblicamente, il più delle volte, di voler abbandonare questo mondo immaginario. Abbandonare World of Warcraft, ma per andare dove? Tantissimi, e l’hanno notato anche grandi nomi di Twitch, si stanno spostando su Final Fantasy 14 che, ed è qualcosa che ha sorpreso persino Square Enix, sta sperimentando problemi per un flusso costante e in aumento di giocatori.
Tanto è vero che, qualche giorno fa, vi parlavamo del fatto che verrà implementata rapidamente una tecnologia per cui se il giocatore non è attivo per un certo periodo di tempo viene buttato fuori automaticamente dal server per fare spazio a chi sta giocando. Ma non c’è soltanto Final Fantasy 14 a spingere all’abbandono di Warcraft. Tanti, e tante, si sentono ragionevolmente presi e prese in giro da un team di sviluppo che per anni ha portato avanti principi sessisti e discriminatori nei confronti delle donne.
E il calo drastico è arrivato anche alle orecchie degli investitori. In totale, World of Warcraft e gli altri titoli firmati attivi c’è un Blizzard hanno perso 2 milioni di giocatori in tre mesi.
Dato che la notizia che il developer finirà in tribunale in California proprio per accuse di molestie è uscita meno di 3 mesi fa, la probabile causa principale è la concorrenza spietata di nuovi titoli. Titoli che, proprio nel caso di Final Fantasy 14, devono tantissimo al capostipite degli MMO.
Probabilmente, quindi , più che la notizia delle molestie che ha provocato ragionevole disgusto, quella di World of Warcraft è una morte lenta che si sta protraendo da qualche anno con aggiornamenti sciatti e poco bilanciati. Aggiungiamoci pure il potere degli streamer, con i più famosi che muovono migliaia di consensi, e risulta più chiara la situazione di World of Warcraft: all’emorragia lenta di giocatori scontenti da anni si è aggiunta ora l’indignazione di chi, per protesta, ha abbandonato Azaroth su due piedi per non avere nulla a che fare con una società tossica.
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Vista da fuori potrebbe sembrare una cosa ipocrita ma se pensassimo sempre che i problemi sono altri non ne risolveremo mai nessuno. Colpire uno sviluppatore dove fa più male è forse l’unico modo che abbiamo come giocatori e giocatrici per decidere che veramente le molestie non possono avere più posto nell’industria.
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