La fine ingloriosa di Google Stadia, il servizio in streaming di Google, ha generato malumore tra gli utenti ma sarebbe il caso di vedere anche la prospettiva dei developer che credevano nel progetto.
Per almeno uno dei giochi che erano fiore all’occhiello di Stadia la situazione non è così brutta come ci si aspettava perchè il suo developer sta, per fortuna, pensando già a piattaforme diverse su cui uscire.
E questa situazione, oltre a farci venire in mente una battuta dei Simpson che vi sfidiamo a indovinare prima che ve la diciamo noi, ci permette anche di guardare alla chiusura di Stadia e alla sua parabola accidentata da una prospettiva che per una volta non è quella del consumatore finale.
Google Stadia chiude ma il suo titolo in esclusiva non sparirà
Quello che Google voleva ottenere con il suo servizio di streaming era di certo ambizioso ma un po’ di scelte poco accorte, tempistiche non azzeccate e sfortuna hanno portato a una chiusura annunciata con poche righe che ha lasciato tanti utenti con un pad che forse potrtanno usare altrove, impiegati alla ricerca di un altro gruppo di lavoro e developer e publisher senza una piattaforma.
Una piattaforma su cui almeno un team di sviluppo stava puntando alla grande. Gylt, titolo horror che ricorda nei tratti la Coraline di Neil Gaiman trasformata in cartone, prodotto da Tequila Works sarebbe dovuta essere la prima esclusiva Google Stadia ma senza piattaforma il gioco rischiava di cadere nel vuoto dopo essere piaciuto a tanti utenti. Non sarà così. Raúl Rubio Munárriz, CEO/fondatore/papà del team, ha annunciato che si sta cercando qualche altra piattaforma per uscire.
E non sarà più una esclusiva. Il messaggio dall’account Twitter ufficiale del gioco e rilanciato da Rubio Munárriz è chiaro: “Abbiamo notizie eccezionali: GYLT sarà multipiattaforma nel 2023!“. Gylt ha raccolto molti concensi ma il suo essere solo su Stadia ne ha limitato in parte la portata e anche in tempi non sospetti tanti giocatori hanno sempre chiesto se c’era spazio per farne un gioco multipiattaforma. Decisamente verrebbe da dire che il destino ha accontentato chi lo voleva altrove e non ha peccato di fantasia nell’ottenere il risultato.
Ah! La battuta dei Simpson era il cavallo di battaglia della signora Lovejoy “Qualcuno pensi ai bambini!”