Gli altri condomini possono costringerti a pagare migliaia di euro: non andare in riunione prima di conoscere questa legge

C’è una assemblea di condominio che forse ti riguarda? Attento perchè potresti essere costretto dagli altri a pagare una cifra altissima se arriva l’unanimità.

Quando c’è necessità di una riunione di condominio, tante volte è per parlare di problemi che riguardano le aree comuni. Altre volte è per cercare di dirimere questioni tra vicini di appartamento. Ma ci sono altre situazioni ancora in cui è bene sapere tutte le leggi che possono essere usate anche contro di te.

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Gli altri condomini possono costringerti a pagare migliaia di euro: non andare in riunione prima di conoscere questa legge – videogiochi.com

Perché in alcuni casi il rischio è quello di trovarti con tutta l’assemblea dei tuoi vicini di casa che chiedono a te di sborsare migliaia di euro per una condizione che forse non si trova direttamente a casa tua. La legge però è piuttosto chiara in materia e va conosciuta nello specifico per sapere anche quello che puoi fare per difenderti da queste richieste.

Quando i condomini possono costringerti a pagare per loro?

La vita in condominio è complicata a volte. Soprattutto quei casi in cui ci si trova ad avere per vicini di casa persone che magari non hanno la nostra stessa sensibilità. Una pratica diffusa ma che andrebbe rivista e soprattutto concordata prima è per esempio quella di lasciare le scarpe sul pianerottolo. I corridoi su cui si aprono gli appartamenti di un condominio fanno infatti parte del bene comune e nessuno quindi può appropriarsene in alcun modo.

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Quando i condomini possono costringerti a pagare per loro? – videogiochi.com

Nei casi dei corridoi è facile capire che siamo di fronte quindi a qualcosa che appartiene a tutti e che come tale va rispettata. Ma ci sono alcune casistiche in cui anche il bene privato può diventare oggetto di una decisione condominiale. Questo può succedere se per esempio si possiede un appartamento con un balcone e questo balcone è pericolante.

Nonostante esista la tutela della proprietà privata c’è anche da valutare il cosiddetto principio di autoresponsabilità. Secondo il principio di autoresponsabilità chi possiede il bene deve anche assicurarsi che il bene venga mantenuto in una condizione tale per cui non ci sono pericoli per altri. Questo significa che se il balcone di un appartamento di proprietà di qualcuno è pericolante la riunione di tutti i condomini può provare a costringere il condomino a fare i lavori necessari a riportare il balcone in una condizione di sicurezza.

C’è addirittura il rischio, se non si ottempera a questi obblighi, di una sanzione che è innanzitutto amministrativa secondo quello che stabilisce il Codice Civile ma che può diventare addirittura una sanzione penale con arresto fino a 6 mesi o una ammenda pecuniaria. Attenzione anche a queste norme.

C’è però da notare che tecnicamente l’assemblea di condominio non può costringere il proprietario a fare lavori. Quello che si può invece fare è una delibera da parte dell’assemblea per lavorare su quegli elementi che compongono il decoro architettonico dell’edificio. Tutto ciò che produce l’aspetto estetico del condominio può essere oggetto di lavori da farsi suddividendo la spesa tra tutti i proprietari. Nel caso invece di un condomino proprietario di un balcone da cui cadono per esempio pezzi di calcestruzzo si può chiedere un provvedimento alle autorità giudiziarie.

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