Il Comitato Olimpico Internazionale si è dichiarato pronto a valutare la possibilità di ammissione degli eSports alle olimpiadi del 2024 che si terranno in Francia. La notizia è di quelle che destano scalpore soprattutto se ad affermarlo sono rappresentanti ufficiali del Comitato olimpico francese come il suo co-presidente Tony Estanguet. Questo vuol dire che a Parigi hanno seriamente preso in considerazione l’idea di inserire gli eSports nei giochi olimpici del 2024. In questo caso la prudenza è d’obbligo visto che la decisione ultima spetta al CIO (Comitato Olimpico Internazionale), ma l’apertura mostrata da un dirigente nella sua posizione è un segno fin troppo evidente della direzione che sta prendendo tutta la faccenda.
Vero è che come ben sanno i più informati, il gaming entrerà nella rosa ufficiale dei Giochi Asiatici del 2022, ma il fascino indiscutibile delle olimpiadi darà agli eSports quella ufficialità che ancora non possiedono.
Ma ne hanno davvero bisogno? Si perché dietro le aperture del CIO è chiaro che risiedono interessi di marketing e visibilità visto che nelle ultime edizioni i Giochi olimpici hanno subito un crollo significativo degli ascolti. Gli eSports offrirebbero l’opportunità di fare presa sui più giovani oltre a garantire consistenti ritorni commerciali grazie alla diffusione del gaming a livello globale.
Nel mondo l’incremento degli introiti derivati dagli sport digitali macina aumenti del 41,3% all’anno con un tasso di crescita stimato tra il 2015 e il 2020 del 35,6%. Si tratta dunque di una torta particolarmente appetibile che già grandi marchi internazionali come Intel, Samsung e Coca Cola hanno deciso di sponsorizzare, consapevoli del forte ritorno in termine di immagine.
In questo contesto non poteva mancare il simbolo stesso del gioco e dell’intrattenimento. A Las Vegas nelle sale del casinò Luxor è stata creata un’arena per gli eSports su più livelli che occupa una superficie di 20mila metri quadrati. Si tratta di uno dei più grandi rinnovamenti in termine di immagine da quando negli anni Settanta Steve Wynn ha contribuito a far rinascere la città con la costruzione del primo casinò dopo due decenni. Il progetto, nelle intenzioni del CEO di Allied Esport, Jud Hannigan, è quello di trasformare il Luxor nell’equivalente per gli eSports dello Yankee Stadium.
Nelle intenzioni del Comitato olimpico c’è quindi la duplice volontà di rinnovare lo spettacolo con intrattenimenti capaci di catturare il pubblico più giovane da un lato e di attrarre le grosse sponsorizzazioni dall’altro. La questione dei contenuti degli eSports accettati nel contesto della manifestazione sarà vagliata attentamente dagli organizzatori. È chiaro fin da subito che saranno esclusi videogiochi violenti e con contenuti di intolleranza e aggressività. Molto probabile la presenza di titoli sportivi come FIFA o NBA 2k, escludendo però tutti quei giochi che hanno posto le basi del successo degli eSports. Resta comunque da vedere se ci sarà un passo indietro vista la presenza tra gli sport olimpici di attività di contatto come il judo e il pugilato.
Nell’attesa ricordiamo che anche la MotoGP si è trasferita nel gaming proponendo un campionato ufficiale collegato al circuito reale delle due ruote. La società madrilena Dorna Sports, che gestisce il marketing e i diritti media della MotoGp ha infatti in mente di sviluppare un piano quinquennale per portare il moto mondiale in una nuova era.
La strada è ormai tracciata, non resta da vedere come questi nuovi percorsi si evolveranno.