Si chiama Universal Speech Model e sfrutterà l’IA per interfacciarsi con più di 1000 lingue. Il progetto, ambizioso, di Google, punta ad abbattere qualsivoglia barriera linguistica esistente.
L’IA in casa Google è una cosa seria e, da tempo, vi punta buona parte del suo presente e futuro. Questa volta ci si concentra su un servizio in grado di aumentare accessibilità e inclusività linguistica in ogni contesto, sia sulla piattaforma che sulle sue applicazioni e non solo. Universal Speech Model, questo il nome del modello vocale che big G ha voluto creare per rendere, a tutti gli effetti, universale il linguaggio di tutto il mondo.
Si potranno utilizzare sia la tastiera che i comandi vocali, con il supporto a quattrocento lingue, che nei prossimi mesi aumenteranno vertiginosamente. L’obbiettivo di Google? Coprire tutti i linguaggi e dialetti al mondo, creando il proprio modello di linguaggio universale per aiutare chiunque, in qualsiasi posto al mondo, a comunicare anche con chi non parla la propria lingua. Non importa se sconosciuta ai più o sfruttata in misera parte rispetto alle più canoniche e diffuse.
Google: la globalizzazione al centro della scelta di creare Universal Speech Model
Un passo in avanti tanto eccezionale quanto necessario per il mondo attuale, dove è necessario abbattere le barriere a fronte di una globalizzazione dilagante. Google, in tal senso, sembra aver compreso appieno il modello verso cui ci stiamo dirigendo, e già oggi è al lavoro per rendere il mondo più interconnesso che mai. Ad oggi non è ancora stato specificato il momento in cui questa innovativa IA muoverà i suoi primi passi, ma è evidente che i tempi siano quasi maturi per una implementazione definitiva.
Insomma, un deciso passo in avanti di Google, che da tempo si contraddistingue per essere tra i servizi più utilizzati nella traduzione di testi o registrazioni vocali grazie al suo intramontabile Google Traduttore.