Per gli utenti Android sta per arrivare una nuova funzione messa a punto da Google Chrome. Dopo diversi mesi finalmente sarà possibile utilizzare l’impronta digitale per girare protetti sulla rete.
Gli sviluppatori del browser Google Chrome hanno annunciato che gli utenti in possesso della versione per Android ora avranno accesso a una nuova funzione. Si tratta per la precisione di un modo per impostare un controllo biometrico per attivare la navigazione in incognito. La beta di questa funzionalità è stata testata per mesi ma ora è arrivato il momento del rilascio ufficiale.
La funzione non è in sé una vera novità perché chi possiede la versione di Chrome per iOS ha la possibilità di usarla già da più di un anno. La fase di test per la beta di iOS anzi erano stati attivati su Apple TestFlight ancora due anni fa.
Attivare la funzione
Il rilascio sta avvenendo in modo graduale quindi non si attiverà per tutti in modo simultaneo. In più la funzione per la richiesta dell’impronta per attivare la navigazione in incognito rimane opzionale. La si deve quindi attivare manualmente dalle impostazioni di Google Chrome nella sezione Privacy e Sicurezza. La voce fa riferimento al blocco delle pagine in incognito al momento dell’uscita dal browser.
Utilizzare questo sistema evita che anche che qualcun altro possa usare il telefono in questa modalità dato che la sua impronta non sarà registrata. Ma in alternativa si può ancora utilizzare anche il PIN per chi preferisse restare con questo sistema, anche se chiaramente sarà meno sicuro in caso qualcuno scoprisse il codice.
Data privacy Day
Sembrerebbe che Google Chrome avesse studiato accuratamente il giorno dell’annuncio della nuova feature perché avvenisse in concomitanza con il Data privacy Day. La ricorrenza cade il 28 gennaio ed è stata istituita nel 2006 da parte del Consiglio d’Europa, ma è nota anche negli Stati Uniti e in Canada. Dopo un anno come il 2022 vale la pena di ricordare l’importanza di questo aspetto, costantemente sotto attacco.
Il bilancio che risulta infatti dagli ultimi 12 mesi segnala una media di circa 1.000 attacchi informatici al mese, anche se la maggior parte di questi è stata rivolta verso istituzioni o società private. Proteggere i privati cittadini però non deve mai passare in secondo piano.