Dopo diversi mesi di lavoro pare che la linea del traguardo sia ormai vicina per la nuova funzione di Google. Finalmente sarà possibile tracciare il proprio dispositivo come avviene per gli iPhone.
Apple ha sempre potuto vantarsi del servizio “Trova il mio iPhone”, poi sostituito dall’applicazione “Dov’è” rilasciata quasi quattro anni fa. Dal canto suo Google però da ormai un anno è al lavoro su una rete potenziata per permettere anche ai suoi utenti di poter rintracciare la posizione del dispositivo. Questa funzione è già un’ancora di salvezza in caso lo smartphone non si trovi o venga rubato.
La novità però è che il servizio tornerà utile pure nei casi in cui il telefono da recuperare non risultasse più connesso a Internet. Si sta procedendo in modo che la localizzazione avvenga con estrema precisione. E non solo per i cellulari: Google punta a rilasciare la funzione aggiornata anche per gli accessori con la funzionalità Fast Pair. Vale a dire con la connessione Bluetooth.
La rete potenziata per rintracciare i dispositivi persi si baserà sulla memorizzazione automatica dell’ultima posizione rilevata dello smartphone o dell’accessorio. Tuttavia da quanto rivelato finora da Google sarà comunque possibile eseguire il salvataggio manuale di questi dati.
Secondo l’anteprima ci sarà un interruttore da azionare per rendere automatico. L’opzione “Store recent location” salverà l’ultima posizione nota, evitando anche che i dati successivi vengano salvati. In caso il telefono o il dispositivo in questione stia esaurendo la batteria questo può servire per il risparmio energetico. Utile in casi limite come qualora tratti di qualcuno che si è perso ed è in attesa che i soccorsi lo trovino.
Sugli smartphone dell’azienda sudcoreana è disponibile Find My Mobile, a cui si accede tramite il proprio account Samsung. Include una funzione per salvare la posizione del dispositivo in modo automatico ogni 15 minuti. In più grande all’opzione “Send last location” sotto un certo livello di batteria si possono salvare i dati disponibili e poi “spegnere” il servizio.
Per quanto riguarda gli accessori (come ad esempio lo smartwatch) finora anche se avevano Fast Pair attiva poterli localizzare era possibile solo finché erano collegati al telefono. Poterli rintracciare offline sarebbe un grande passo avanti.
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