Con i videogiochi è possibile guadagnare ma Legacy dà una nuova prospettiva di CHI può guadagnare con i videogiochi. Forse.
Legacy è un progetto appena annunciato da un personaggio che nel mondo dei videogiochi è considerato un vero guru: Peter Molyneux, il papà di Fable. E la cosa forse più interessante è che l’annuncio è stato dato durante un evento dedicato ai giochi che implementano gli NFT di cui nessuno sapeva nulla.
Il che la dice lunga su quanto gli NFT siano diffusi come concetto nel mondo vasto dei videogiocatori ma la dice molto lunga anche su cosa un personaggio come Molyneux vede nel futuro del mezzo.
Il nuovo gioco della società di Molyneux, 22Cans, è stato così presentato a Las Vegas e anche se non era un titolo legato alle cryptovalute si è trasformato in un ottimo progetto proprio in questo settore ancora di nicchia ma in assoluta ascesa.
Legacy, il gioco blockchain con il suo bitcoin
La spiegazione che Molyneux e Gala Games Vegas hanno dato di Legacy sembra abbastanza facile e allo stesso tempo estremamente complicata per un videogioco, anche uno basato sulla blockchain.
Dentro Legacy i giocatori dovranno tirare su un vero e proprio business costruendo e poi rivendendo prodotti digitali a partire dai milioni di pezzi messi loro a disposizione. In un futuro non troppo ben specificato ci saranno poi ricompense e gare, come in un qualunque videogioco di questa decade.
Legacy non è il primo gioco annunciato a sfruttare la blockchain e a promettere ai giocatori di guadagnare giocando. C’è almeno un titolo mobile che promette ricompense in spiccioli digitali e un altro gioco, sempre presentato all’evento cui ha partecipato Molyneux, che viene definito come “play-to-earn“.
Leggi anche -> Elden Ring, brutte notizie per i giocatori: annuncio di Bandai Namco
Leggi anche -> Migliori 10 giochi del 2021 per Metacritic, il GOTY al quinto posto
Un videogioco, quello di Molineux che però per essere giocato ha bisogno che venga acquistato un pezzo di terra digitale (ovviamente in cryprovalute). Pensavate davvero fosse tutto gratis?
Gli NFT, le cryptovalute e la blockchain sono un argomento caldo di questi tempi soprattutto perchè per fare mining di valuta pochi si sono accaparrati tante CPU da rifornire una catena di negozi contribuendo ad esacerbare gli animi riguardo la crisi dei semiconduttori che ci sta lasciando a secco non solo di console ma anche di smartphone. Se il progetto di Molyneux avrà successo in qualche modo lo scopriremo anche se con il sentimento che ora tanti provano per le cryptovalute e gli NFT (che tra l’altro producono una mole enorme di rifiuti digitali e consumano quindi tantissima energia) dubitiamo che ci possa essere un vasto mercato.