Nella lotta contro gli scalper che continuano a rendere la vita impossibile a chi vuole acquistare una PS5 vi raccontiamo oggi di un negozio che forse ha trovato un’ottima soluzione.
Semplicemente con un pennarello e una penna scrivono sulla confezione della console nome e cognome di chi acquista l’oggetto. E se pensate che questa soluzione magari possa non servire tenete presente che nel caso di uno scalper sicuramente uno scatolo con in bella mostra il suo nome e cognome potrebbe non essere ideale per gli affari.
Anche perché, nonostante abbiano anche tentato di non farsi dipingere come criminali, tantissima gente comunque pensa che siano esattamente questo: criminali.
La storia di questa catena di negozi giapponese è rimbalzata in tutto il mondo da Twitter, e da dove sennò?, un utente, molto famoso soprattutto nella community YouTube dedicata a Monster Hunter ha tradotto un tweet di un altro utente nipponico in cui veniva chiarito che una catena di negozi, Nojima Denki, ha preso questa abitudine di scrivere sullo scatolone delle ps5 nome e cognome della persona che ha fatto l’ordine. E la scritta viene fatta sia con un pennarello indelebile sia con una penna a sfera.
Questo significa che il vostro nome rimane in pratica tatuato sulla scatola perché, nel caso in cui riusciste a cancellare il pennarello o a coprirlo con magari qualche adesivo o un po’ di nastro dovreste poi rovinare in maniera più pesante la confezione per eliminare il segno della penna a sfera. Tra l’altro sembra che la storia non sia solo una questione di scritte.
Il negozio, infatti, elimina anche la confezione del Dual Sense in modo tale che se qualcuno volesse rivenderselo dovrebbe farlo come usato senza potersi vantare di avere la confezione originale. Dopo aver tentato tutte le strade tecnologicamente più avanzate, sembra proprio che basti scrivere con un pennarello per poter ridurre l’appetibilità delle PS5. In parte perché con la confezione rovinata e mancante di quella del controller non si può pretendere il prezzo di una console originale (o le cifre esorbitanti che molti di questi signori chiedono) ma soprattutto perché gli scalper decisamente non vogliono che il loro nome e cognome, e non possono mentire facendo l’acquisto perchè il negozio vuole un documento, finisca in giro.
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Perché se a livello legislativo non c’è in nessuna parte del mondo qualcosa che possa impedire di acquistare un bene e rivenderlo, è anche vero che sono tantissimi quelli che vorrebbero dirne quattro proprio a chi sta impedendo un acquisto sereno della nuova console Sony.
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