Il pagamento delle tasse deve avvenire entro i termini stabiliti dalla legge. I controlli che vengono effettuati possono infatti trasformarsi in sanzioni pesanti.
Ogni anno ci sono alcune date che occorre ricordare necessariamente perché riguardano il pagamento delle tasse che tutti i cittadini devono versare.
Per un pagamento più agevole occorre che ci sia consapevolezza delle date e anche di quello che potrebbe accadere se queste date non vengono rispettate. In particolare si avvicina la scadenza di una imposta molto importante e che va saldata per evitare controlli e sanzioni.
Per chi lavora e produce un reddito c’è da ricordare anche tutto ciò che riguarda il pagamento delle tasse. Nel corso dell’anno ci sono varie date che a loro volta segnano i passaggi obbligati per tutti. Tra le date che occorre sempre ricordare c’è quella del 30 novembre. È infatti fissato alla fine del mese di novembre il termine ultimo per il pagamento del secondo acconto IRPEF 2024.
Questa tassa è obbligatoria per tutti i lavoratori e per i pensionati, per le partite IVA come pure per i dipendenti. Anche chi ha aderito, tra chi poteva, al concordato preventivo biennale la data del 30 novembre non è posticipabile. E non può essere saltata. Il calcolo del pagamento avviene in base a quanto già emerso dalla dichiarazione dei redditi che è stata inviata ad Agenzia delle entrate.
L’aspetto negativo è che questo secondo acconto IRPEF non può essere a sua volta rateizzato come invece succede per altre tasse. Questo significa che la somma deve essere versata per intero. La buona notizia è però che, dato che in questo 2024 la scadenza che conosciamo tutti del 30 novembre cade di sabato il calendario prevede il pagamento entro il 2 dicembre.
Una nota importante che va aggiunta riguarda quello che potrebbe accadere nel percorso che sta seguendo la nuova legge di bilancio. Tra i vari emendamenti ce ne è infatti uno che potrebbe rendere più agevole il pagamento di questo secondo acconto IRPEF che, di solito, è una cifra piuttosto sostanziosa e va pagata per intero, con il rischio di mettere in difficoltà i lavoratori.
Nell’emendamento presentato si chiede la possibilità di poter rateizzare anche il secondo acconto. A questo emendamento fa eco un’altra proposta che vorrebbe una dilazione ma per quelle partite IVA che non superano i 170 mila euro. Per ora non ci sono informazioni riguardo questa possibilità di pagare a rate anche il secondo acconto IRPEF, anche se ovviamente sarebbe una comodità per moltissimi, e resta perciò fissa la data del prossimo 2 dicembre come data ultima per il pagamento.
Particolare attenzione devono prestare poi quelli che hanno aderito al concordato preventivo biennale dato che hanno da scegliere la tipologia di calcolo, che però va poi a influenzare il calcolo finale delle tasse.
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