Il seguito campionato di calcio di Serie A sta per giungere al termine: ecco cosa può succedere a chi guarda o ha guardato le partite gratis e illegalmente
Siamo ormai arrivati al rush finale del campionato di Serie A. Il Napoli targato Luciano Spalletti ha già conquistato lo Scudetto al 33esimo turno, pareggiando nel match andato in scena sul campo dell’Udinese. Il gol siglato da Sandi Lovric al tredicesimo minuto del primo tempo aveva rigettato delle ombre sulla festa dei tifosi azzurri, scacciate poi dalla rete messa a referto dal solito Victor Osimhen.
Il bomber nigeriano, nella ripresa, ha trafitto Silvestri, permettendo al club partenopeo di acquisire la matematica certezza per il principale trofeo nazionale. Terzo successo a distanza di trentatré anni dall’ultima volta, quando nelle fila della compagine campana militava un certo Diego Armando Maradona. Altri tempi, un altro calcio. La cavalcata degli uomini guidati dal tecnico di Certaldo è stata ancora più dominante e spettacolare rispetto al glorioso passato. Chiuso questo capitolo, mancano comunque ancora dei verdetti importanti in Serie A. A cominciare dall’intricatissima ed infuocata lotta Champions, che vede ben sei squadre intente a contendersi uno dei primi quattro posti della classifica.
L’accesso alla massima competizione europea rappresenta una fonte di guadagno tutt’altro che indifferente, che farebbe molto comodo ai club in questione in ottica calciomercato. Da non dimenticare, poi, la battaglia per la salvezza, col Verona che ha ancora grandi possibilità di evitare l’incubo retrocessione in cadetteria. Insomma, ci attendono altre settimane alquanto movimentate e attenzione a non dare nulla per scontato. Nel frattempo, bisogna continuare a far fronte ad una problematica non da poco, ossia la pirateria. Non è raro, infatti, che gli appassionati di calcio in Italia accedano allo streaming illegale, per assistere alla partita della loro squadra del cuore e non solo. Numerosi tifosi, in particolari, si affidano al mondo dell’IPTV, che propone l’accesso gratuito o a prezzo scontato ai contenuti di DAZN e Sky.
Si tratta, purtroppo, di un fenomeno assai diffuso nel nostro paese, complici ovviamente i costi previsti dai grandi colossi per gli abbonamenti (che sono sempre più difficili da sostenere). Sul nostro territorio, infatti, si contano più di 5 milioni di utenti attivi.
Un qualcosa che provoca non pochi grattacapi alle aziende e alle infrastrutture del settore calcistico. Tant’è che si registra un perdita totale che supera la soglia di un miliardo di euro all’anno. Il Governo Italiano, dal canto suo, ha sempre sostenuto che si dovesse migliorare la tempestività dell’intervento. D’altronde, bloccare nel minor tempo possibile la trasmissione del segnale è una componente fondamentale per scoraggiare l’utilizzo del pezzotto.
In tal senso, sono stati forniti nuovi poteri all’AGCOM, che oggi potrà bloccare la trasmissione del segnale anche nel giro di soli 5 minuti. Ma cosa si rischia in questi giorni, se si decide di concedersi alla pirateria? È importante sapere che potrebbero essere inflitte delle sanzioni non di poco conto. Come riferisce ‘Tecnoandroid.it’, si parte da una base pecuniaria pure di decine di migliaia di euro, fino ad arrivare ad una pena detentiva nei casi più gravi (qualche mese di reclusione). Motivo per cui è bene pensarci approfonditamente prima di provare a guardare le partite illegalmente.
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