Lo scorso anno abbiamo assistito alla tragica morte di una nota wrestler di nazionalità giapponese, Hana Kimura. La ragazza, di soli 22 anni, si sarebbe suicidata in circostanze poco chiare, dopo aver scritto un ultimo post su Instagram per dare l’addio.
La tragedia consumatasi destò scalpore in tutto il Giappone e il fatto venne collegato solo dopo al cyberbullismo, dato che la wrestler ha twittato più volte di essere bersaglio di alcuni hater. I messaggi incriminati risalgono ad un gruppo di cyberbulli, i quali sono stati multati dalla polizia giapponese.
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Per quello che dovrebbe essere un reato penale, il gruppo di cyberbulli, che gli investigatori hanno definito come un gruppo di ben 12 persone guidate da un uomo di Osaka, ha indotto al suicidio la wrestler ma la pena per il reato commesso è solo una semplice multa che ammonta a 9000 Yen (all’incirca 70 euro).
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I messaggi di hating erano molteplici e sono stati analizzati migliaia di post e di tweet per poter identificare i colpevoli. Frasi agghiaccianti, che mirano a indurre l’oggetto di scherno a pensare di essere senza valore, disumanizzando completamente la persona, sono il principale strumento di una tortura che si è conclusa nel peggiore dei modi possibili.
La multa arriva dopo un anno dal compimento del fatto. La punizione, decisamente troppo leggera e assolutamente non commisurata al caso, è stata tanto criticata dai sostenitori e seguaci della wrestler, che hanno protestato proprio per l’estrema leggerezza con cui la situazione si è risolta, per così dire.
Se riesce a farla franca con 9.000 yen, sono preoccupato che il numero di cyberbulli diverrà maggiore
è uno dei tweet coinvolti. Intanto, la madre della ragazza, che ha recitato anche nel reality show Terrace House: Tokyo, Kyoko Kimura, ha deciso di fare ricorso al processo nei confronti dell’uomo di Osaka e di denunciare l’emittente Fuji TV. Infatti, il bullismo nei confronti della figlia era aumentato dopo la sua apparizione presso il reality Terrace House: Tokyo, e la madre ha citato in giudizio l’emittente per violazione dei diritti umani.
Alla base delle accuse, Kyoko Kimura sostiene che Fuji Television debba rivalutare il suo modo di produrre programmi. Infatti, la madre crede che lo sguardo oggettificante a cui sono sottoposte le persone in TV riduca le stesse a pedine, e non come persone reali, denunciando di fatto un aspetto del medium che espone in maniera scorretta la gente e che, come nel caso della figlia, può portare a conseguenze orribili.
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