Quanti fra voi possessori di Wii U non vedono l’ora di mettere le mani su un nuovo capitolo di Zelda fatto appositamente per la loro console casalinga? Un capitolo inedito, non un remake come accaduto con Wind Waker HD. Senza nulla togliere alla bellezza del remake del capolavoro per Gamecube, intendiamoci! Abbiamo una notizia buona e una cattiva. Quella buona è che avrete finalmente la possibilità di vestire i panni del leggendario eroe di Hyrule in un nuovo Zelda entro il 2014. Quella cattiva è che non lo farete nel modo in cui già pregustavate di farlo… A questo punto è d’obbligo una domanda: avete presente la serie di Dynasty Warriors? Nel caso la risposta fosse negativa sappiate che è venuto il momento di fare la conoscenza di un genere tutto particolare chiamato “Musou”, perché il nuovo episodio di Zelda che vedrà protagonista l’eroico Link non sarà un capitolo canonico della serie, ma uno spin-off basato su Dynasty Warriors.
Hyrule Warriors si propone come un gioco dall’approccio immediato e dalle meccaniche abbastanza semplici.
L’idea di base è abbastanza semplice: fondere l’universo di Zelda con i suoi personaggi e le sue ambientazioni, con il gameplay tipico dei titoli Tecmo Koei. Per chi non avesse familiarità con il genere “Musou”, si tratta di titoli profondamente incentrati sull’azione in cui l’eroe di turno si trova a fronteggiare centinaia di nemici contemporaneamente. Gli avversari non saranno forti quanto voi (eccezion fatta per i boss) e quindi per disfarvene basterà menar fendenti a destra e a manca. Siamo dunque ben lontani da qualunque cosa possa averci offerto la saga di Shigeru Miyamoto in quasi ventotto anni di onorato servizio. Niente dungeon, niente enigmi, solo tanta azione e tante botte, più di quante il vecchio Link possa averne date (o prese!) nei vari episodi “regolari” di cui sia stato protagonista! Ovviamente il tutto condito da armi, nemici e ambientazioni ben noti a tutti i fan della saga dell’eroe vestito di verde.
Le perplessità che ha fatto scaturire Hyrule Warriors al momento del suo annuncio, quindi, da un lato sono abbastanza comprensibili. Come va inquadrato un titolo del genere?
È lecito sperare che questo esperimento possa anche fornire nuovi spunti per rinnovare e, perché no, migliorare la serie classica.
Salvo ulteriori aggiunte al concetto di base appena esposto, Hyrule Warriors si propone come un gioco dall’approccio immediato e dalle meccaniche abbastanza semplici, che ha l’indubbio pregio di attirare immediatamente l’attenzione grazie al richiamo dei protagonisti nell’ambito della storia Nintendo e dei videogiochi in generale. Questo soprattutto nel mercato occidentale, che non è così legato al genere “Musou”. Il discorso cambia sul mercato orientale, che invece ben conosce e apprezza i titoli della saga di Dynasty Warriors, tanto da portare alla pubblicazione di numerosi “episodi paralleli” come quelli di Samurai Warriors, e vari spin-off ispirati a celebri serie animate come Dynasty Warriors: Gundam e One Piece: Pirate Warriors, alcuni dei quali giunti anche in Occidente.
Niente dungeon, niente enigmi, solo tanta azione e tante botte, più di quante il vecchio Link possa averne date (o prese!) nei vari episodi “regolari”.
Tuttavia, è lecito pensare che un titolo del genere sia molto meno “impegnativo” sul fronte dello sviluppo di quanto possa essere un capitolo regolare per Wii U completamente nuovo, pertanto potrebbe facilmente fare da “spuntino spezza-fame” per tutti gli insaziabili fan della serie. Il nuovo capitolo “regolare” si sa che sia in lavorazione, anche se non è dato sapere quando verrà rilasciato.
Fuori dal Giappone questo Hyrule Warriors potrebbe catturare gli appassionati di Zelda facendo conoscere loro (o riscoprire, a seconda dei casi) una tipologia di giochi che di solito non macina enormi cifre di vendita. Nella terra del Sol Levante invece sarà un gioco appetibile per i fan del genere, poiché ripropone una formula collaudata aggiungendo alla ricetta un cast d’eccezione. In definitiva, il target dei potenziali acquirenti è molto più vasto di quanto si potrebbe pensare, sia per i nomi coinvolti, sia per la curiosa mescolanza di temi e generi. In ogni caso si spera che, dietro questa grande manovra, ci sia anche un lavoro tecnicamente curato che non miri solo a sfruttare la fama dei suoi ispiratori o il fattore curiosità. Volendo essere ottimisti, è lecito sperare che questo esperimento possa anche fornire nuovi spunti per rinnovare e, perché no, migliorare la serie classica, magari ampliando il tutto dal punto di vista del gameplay e della narrazione.
Rimaniamo dunque in attesa di nuove notizie da parte di Nintendo e Tecmo Koei, a partire dal titolo definitivo del gioco, perché quello che abbiamo menzionato fino a ora altro non è che un nome provvisorio. Solo il tempo potrà dirci se “Hyrule Warriors” avrà fortuna riuscendo a diventare un degno spin-off della formula originale. Per ora possiamo solo confidare nel riguardo che Nintendo ha sempre avuto nei confronti di uno dei propri franchise più prestigiosi!