Alcuni titoli sono famosi per essere “impossibili da finire” a causa di difficoltà, che a volte nemmeno gli sviluppatori avevano previsto.
C’è stato un periodo, all’inizio della storia dei videogiochi, in cui molti titoli erano davvero difficili ed era impossibile per i giocatori meno temerari arrivare fino alla fine. Poi, con il passare degli anni e con la diffusione delle console a un pubblico più ampio, la difficoltà dei giochi si è gradualmente abbassata, ovviamente con alcune notevoli eccezioni.
Diversi giochi, negli anni, si sono guadagnati la fama di essere “impossibili da finire” e, in molti casi, si tratta proprio di titoli vecchi. Non manca però qualche esempio più recente, come dimostra la saga di “Dark Souls“, che ha finalmente riportato la difficoltà sulle console dei videogiocatori. Tuttavia, c’è una distinzione da fare: alcuni giochi sono difficili per volontà degli sviluppatori, altri sono difficili a causa di bug e glitch che rendono difficile proseguire. In ogni caso, sono titoli che hanno messo a dura prova la pazienza dei giocatori.
Difficoltà intenzionali e accidentali: alcuni titoli sono davvero impossibili da finire
Uno dei giochi che è passato alla storia per la difficoltà è stato “Elden Ring“, titolo di FromSoftware pubblicato nel 2022. Alcuni dei boss da sconfiggere sono così difficili che molti utenti hanno dichiarato di aver abbandonato il gioco dopo aver visto centinaia di volte la schermata “You died”. Stesso discorso per “Armored Core VI: Fires of Rubicon“, un titolo uscito appena qualche mese fa che si è già conquistato il titolo di gioco più difficile del 2023 per molti videogiocatori.
Come anticipato, però, la maggior parte dei titoli che sono saliti alla ribalta per la loro difficoltà risalgono a qualche anno fa. Chiunque abbia giocato almeno una volta “Metal Slug“, ad esempio, sa quanto può essere frustrante dover iniziare da capo un livello decine di volte dopo essere andati K.O. a causa di boss che sembrano imbattibili. Un altro titolo con qualche anno alle spalle che i più grandi sicuramente ricorderanno è “Ghost’n Goblins“, un titolo arcade di Capcom composto da sette livelli pieni di nemici che assaltano il protagonista in ogni secondo del gioco e da qualsiasi angolazione.
E se i giochi nominati in precedenza erano stati appositamente ideati per essere difficili, ce ne sono altrettanti che sono passati alla storia per essere stati progettati così male da essere difficili da finire. Uno dei più famosi è sicuramente “Donkey Kong“, il titolo arcade di Nintendo uscito nelle sale giochi nel 1981 e famoso per ospitare la prima apparizione di Super Mario. Il gioco vedeva il protagonista nei panni di Jumpman (un prototipo di Super Mario), che doveva scalare livelli e distruggere barili per salvare la principessa Pauline dall’omonimo gorilla. Tuttavia, c’è un limite a quanto si può avanzare in Donkey Kong a causa di un glitch che impedisce di completare il livello 22.
Altri giochi famosi per le difficoltà incontrate dai fan nel giocarci sono “Bubble Bobble Revolution” per Nintendo DS, “Sonic The Hedgehog” del 2006 e “E.T. L’extraterrestre” del 1983, un gioco stranamente complicato e con comandi poco intuitivi che è ancora oggi ricordato come uno dei peggiori della storia.
Una storia decisamente singolare è quella di “Robocop” per Commodore 64. Il titolo fu reso intenzionalmente impossibile da finire dallo sviluppatore, che non riuscì a completarlo in tempo per rispettare la scadenza imposta dall’azienda.