Non credete ai fantasmi? Forse ora vi ricrederete dato che la scienza ha scovato un modo per trovarli: vi stupirà sapere con quale metodo.
Le persone religiose, diversamente da quelle atee, credono fermamente all’esistenza delle divinità e quindi dei fantasmi, i quali dovrebbero essere parti integranti della vita e che non possono essere dimenticati di conseguenza. Non tutti la pensano così, tuttavia le molteplici testimonianze accumulate nel corso degli anni, seppur sprovviste di prove fisiche che possano dimostrarne l’esistenza, hanno instaurato in molti una convinzione piuttosto forte.
E anche gli scienziati lo sanno, tant’è che si sono chiesti come fosse possibile che une ectoplasma privo di atomi potesse esistere. A farsi la fatidica domanda è stato Olaf Blanke dell’Ecole Polytechnique Fèdérale di Losanna, che ha avviato un esperimento per cercare di capire se tutte le voci che parlavano dei fantasmi avessero un senso logico oppure se si trattasse di qualche sorta di illusione, forse scaturita da fattori specifici.
Fantasmi ricreati in laboratorio? Non proprio: ecco come “funzionerebbe” un ectoplasma
Di base sappiamo che queste visioni tendono ad averle, e questo è un dato di fatto, persone affette da disturbi neurologici o psichiatrici, come anche esploratori impauriti oppure individui rimasti vedovi. Diciamo che ci siano diverse buone ragioni del perché qualcuno dovrebbe vedere un ectoplasma, ma nessuna di queste convince a sufficienza gli scienziati per quanto riguarda la loro esistenza. Un metodo particolare, però, forse ci aiuterebbe a capire realmente la situazione.
Il gruppo di ricerca, analizzando le testimonianze mondiali, hanno svelato la natura dei fantasmi ricreando l’illusione di una presenza sovrannaturale in laboratorio, riuscendo persino a fornire una spiegazione al riguardo. Infatti, hanno dimostrato che quell’esistenza appena creata fosse il risultato di una alterazione dei segnali cerebrali senso-motori, gli stessi che sono coinvolti nella generazione della consapevolezza di sé tramite i movimento del corpo nel nostro spazio circostante.
Per far sì che l’esperimento avesse successo, alcune persone sono state invitate nel laboratorio per poi essere bendate. Così facendo è stato collegato dietro di loro un robot che riproducesse i movimenti che eseguivano – chiaramente dettati dalle richieste degli esperti -, i quali hanno fatto sì che il robot li replicasse poco dopo, cercando di ricreare l’illusione di un fantasma come se li stesse “toccando” leggermente e senza immettere pressione nel tatto.
I partecipanti, come potreste immaginare, hanno riferito di aver percepito qualcuno che li toccasse, circa tre o quattro fantasmi nello specifico. Addirittura alcuni hanno voluto interrompere la seduta sostenendo che fosse terrorizzante, incuranti del fatto che non ci fosse alcun fantasma e che si trattasse semplicemente di un robot con un compito specifico. Che gli scienziati siano riusciti a svelare il mistero degli ectoplasmi una volta per tutte?