Starfield prosegue nel suo percorso nel cuore dei giocatori e delle giocatrici ma uno dei pezzi forse più importanti ha già lasciato Bethesda ed è passato a uno studio di sviluppo con un nome che è tutto un programma.
Il mondo di chi i videogiochi li produce è sempre fluido anche se ci sono alcuni nomi legati a doppio filo e per sempre ad alcune console e ad alcuni studi di sviluppo.
Ma, soprattutto alla luce delle ultime rivoluzioni e degli ultimi movimenti tellurici che hanno portato a chiusure eccellenti e a ristrutturazioni importanti, non stupisce che anche il Lead Quest Designer di Starfield abbia abbandonato Bethesda e abbia deciso di entrare nel team Something Wicked.
L’annuncio è arrivato attraverso LinkedIn e nel post scopriamo anche che realtà Will Shen non è l’unico nome blasonato ad essere entrato in questo che sembra un team di sviluppo piuttosto anonimo. Il lavoro sarà su un nuovo GDR di cui per ora si conosce il nome: Wyrdsong.
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Come accennato, nel team di Something Wicked games non c’è solo Shen ma una buona rappresentanza di ex che vengono da altri grandi studi tra cui Obsidian e Bioware. Tutto il team al momento è composto da 29 persone e per Wyrdsong c’è già un trailer pubblicato però un anno fa. Le informazioni riportate nella didascalia ci permettono di valutare un po’ chi c’è dentro Something Wicked.
C’è per esempio Jeff Gardiner che ha lavorato per 15 anni dentro Bethesda a ben tre capitoli di Fallout come pure cioè Charles Staples, uno dei nomi più importanti per Thew Outer Worlds. Tutti con la voglia di provare qualcosa di nuovo. Il trailer mostra, sotto forma di concept art animati, parte di quella che è l’ambientazione di questo primo grande sontuoso progetto tripla A: l’architettura è occidentale e medievale e sembra quindi di trovarsi dentro un nuovo Elder Scrolls con una eclisse che campeggia al centro e si chiude come un occhio che sbatte le palpebre e, quando la cosmica palpebra si riapre, il mondo è totalmente cambiato, così come il protagonista che passa dall’essere un semplice cavaliere con una croce dietro la schiena in qualcosa di molto più fantasy e distorto, mentre l’architettura, portoghese ripetono più volte sul sito ufficiale, si frantuma.
Non ci sono altre informazioni a riguardo se non che il gioco è un GDR con ovviamente ambizioni da tripla A senza una finestra di lancio neanche abbozzata per un titolo che è “soprannaturale” e con il classico bouquet GDR fatto di scelte da fare e sfide da superare. Quella che per ora sembra una mancanza piacevole sono i rimandi a microtransazioni, maestosi e buggati multiplayer online o altre delle fastidiose amenità che sembrano troppo spesso piagare le nuove avventure.