C’era una volta la creatività e c’era una volta anche questo gioco per Xbox One. Una esperienza fuori dai sentieri già battuti e che avrebbe potuto diventare un altro AC (senza Skull and Bones magari).
Quanto sarebbe bello poter riportare in vita videogiochi di console passate facendoli risplendere grazie alla tecnologia moderna? Anche perché, a forza a di remake di giochi che non hanno bisogno di di remake, l’industria sembra stare attorcigliandosi su se stessa senza produrre più niente di realmente stuzzicante.
Per fortuna, qualcuno potrebbe dire, ci sono gli studi indipendenti, ma ogni tanto anche dai big vorremmo vedere qualcosa di spettacolare senza che ci sia un numero attaccato dietro. O se proprio deve essere un numero che sia un numero romano!
Deve essere un po’ anche colpa del secondo capitolo della saga de Il Gladiatore ad aver riaperto questa antica ferita e a farci sentire la mancanza di un sequel per uno dei giochi più innovativi, spettacolari e sanguinolenti che si siano mai visti su Xbox One.
Sviluppato da Crytek, che per fortuna ancora ne possiede i diritti, stiamo ovviamente parlando di Ryse: Son of Rome. Il primo gioco fu uno dei titoli con cui la nuova console, nuova all’epoca ovviamente, si mostrò per la prima volta.E vale la pena ricordare che per esempio era un titolo che sfruttava un aggeggio innovativo ma (ed è qualcosa che con Microsoft purtroppo si ripete immancabilmente) che poi è stato messo a prendere polvere: il Kinect. Il gameplay di Ryse sembra adesso un po’ scialbo.
In effetti ci sarebbe molto da dire, soprattutto per quello che riguarda la ripetitività. Ma questo non toglie che, a distanza di ormai tanti anni, il suo team di sviluppo potrebbe realmente fare cose bellissime con un sequel che sprema fino al midollo la nuova console Xbox series X.
Immaginate che cosa potrebbe essere l’avventura di MariusTitus a 60 FPS con l’aggiunta del Ray Tracing e l’opzione per il 4k (del resto l’abbiamo data una seconda chance a Cyberpunk no?). Sarebbe come avere Il gladiatore 2 sempre a portata di mano, con in più un personaggio e una storia che non non si sono imbastarditi e non sono lentamente diventati l’ombra di loro stessi (come con Il Gladiatore 2). Siamo nostalgici. E di nuovo deve essere colpa di Ridley Scott.
Ma è una sensazione dolce amara quella di sapere che nei cassetti di tanti team di sviluppo ci sono delle IP cui basterebbe davvero poco per tornare a splendere. Crytech per ora non sembra assolutamente interessata a voler lavorare sul suo figlio di Roma. Del resto il gioco non fu né un successo di recensioni né di vendite.
Ora più che mai potrebbe trattarsi di un azzardo che il team di sviluppo non ha intenzione di fare. Se volete provare a dare un segnale al team di sviluppo il gioco è al momento su Steam a 10 euro. E sempre su Steam date anche un’occhiata alle valutazioni.
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