Anche questa volta l’abbiamo scampata visto che, il famoso razzo cinese in caduta incontrollata verso la Terra, si è schiantato in mare aperto, senza quindi causare alcun danno a cose e/o a persone.
Per chi si fosse perso qualcosa, il riferimento è a parte del Long Match 5B, il razzo cinese lanciato nello spazio giorni fa, e di cui uno stadio di svariate tonnellate, alto come un palazzo di dieci piani, si era staccato per poi appunto cadere verso la Terra. Fortunatamente lo stesso è finito nelle profonde acque dell’Oceano Pacifico, senza causare alcun danno ne tanto meno delle vittime, ma per la comunità scientifica sono state ore di apprensione, vista la paura che lo stesso stadio potesse ricadere magari su un centro abitato, con tutto ciò che ne avrebbe conseguito. Del resto, calcolare la sua traiettoria è stato impossibile, se non poco prima dell’impatto, ma fortunatamente, come ripetuto sopra, il tutto si è risolto nel migliore dei modi. Lo scorso 31 ottobre la China Manned Space Agency (CSMA), l’agenzia spaziale cinese, aveva lanciato il suo ultimo modulo dalla stazione spaziale di Tinagong, chiamato Mengtian, come payload di un razzo Long March 5B. Come nelle precedenti situazioni, però, l’agenzia non aveva eseguito una deorbitazione controllata dello stadio centrale del razzo dopo che il suo carico utile era stato dispiegato, di conseguenza una parte enorme dello stesso ha iniziato la sua ricaduta verso la Terra.
RAZZO CINESE CADUTO NELL’OCEANO PACIFICO: IL PRECEDENTE ALLARME
Così come da copione, gran parte di questo enorme ammassa di ferraglia si è bruciata a contatto con l’atmosfera terrestre, ma in ogni caso si temeva che un pezzo grande anche ad esempio un metro quadro, cadendo da un’altezza esagerata e con una velocità altrettanto importante, avrebbe potuto creare seri danni. Ted Muelhaupt, dell’Aerospace Corporation, aveva commentato: “Per coloro che hanno monitorato le versioni precedenti di questo: ci risiamo. L’incertezza su dove alla fine atterreranno i grandi detriti presenta un livello di rischio per la sicurezza umana e danni alla proprietà che è ben al di sopra delle soglie comunemente accettate”. Fortunatamente il tutto ha avuto esito positivo, ma quante volte dovremo sperare ancora che non accada nulla di grave? Forse è il caso di risolvere la questione.