Spesso gli schermi Oled possono rilevare un problema chiamato Burn-In. Oggi andremo a scoprire in cosa consiste e come potrai risolverlo.
Gli schermi di ultima generazione, tra i più ambiti sul mercato, sono sicuramente i display che godono della tecnologia OLED. Questi però potrebbero arrivare a manifestare un problema che prende il nome di Burn-In. Andiamo a vedere perché si verifica e soprattutto se sarà possibile risolverlo: tutti i dettagli.
Ormai i display più venduti al mondo sono coloro che portano la tecnologia Oled. Questa permette una visualizzazione in grado di utilizzare diodi organizci per emettere la luce. Gli Oled sono diventati popolari specialmente su Smartphone, televisori, monitor, ma anche pannelli pubblicitari ed orologi. Sono numerose le caratteristiche che li contraddistinguono dagli schermi precedenti e tra questi troviamo dei neri profondi e dei colori più brillanti. Anche il risparmio energetico è garantito visto che viene utilizzata la luce diretta.
In queste settimane però non si fa altro che parlare di una problematica che riguarda proprio questi schermi. Infatti sono diversi gli utenti che hanno denunciato un problema denominato burn-in. Questa è la denominazione data alla ritenzione a schermo di un’immagine. Il fenomeno, chiamato anche ghosting, si manifesta quando un’immagine resta impressa sul display anche dopo essere stata visualizzata. Rispetto al normale ghosting però questa dura di più ed ovviamente rovina l’esperienza di visualizzazione. Scopriamo quindi come risolverla.
Schermi OLED ed il problema del burn-in: c’è un modo per risolvere
Sono sempre di più gli schermi OLED che soffrono del problema di burn-in, con un frame visualizzato che resta sullo schermo per un’elevata quantità di tempo. Quando però siete abituati a cambiare canale e non restate fermi sulla stessa immagine per ore, questo problema non vi deve preoccupare. Inoltre dovrete tenere a mente che esistono anche delle misure preventive che cambiano di schermo in schermo. Ad esempio i nuovi televisori OLED di LG hanno degli automatismi differenti per evitare il burn-in come ad esempio lo Screen-Shift ed il Pixel Refresher.
Una tecnologia molto simile viene utilizzata anche da tutte le televisori Samsung. Infatti tra queste troviamo l’innovativo Adjust Logo Brightness, in grado di identificare tutti i loghi presenti a schermo e successivamente ridurne la loro luminosità. In questa maniera sarà possibile eliminare il burn-in. Inoltre sempre il colosso sudcoreano ha delle sue versioni in possesso sia di Pixel Refresher che di Screen Shift.
Sony invece utilizza una tecnologia che prende il nome di “Panel Refresh”. A differenza delle tecniche utilizzate da LG e Samsung questa si attiva in automatico dopo un utilizzo prolungato della tv ed inoltre potrà essere attivata anche in automatico dall’utente. Grazie a questo escamotage le immagini sullo schermo verranno mosse in ogni direzioni. In questa maniera sarà possibile evitare il burn-in sui display.